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giovedì 8 maggio 2014

Ritardi della Regione e carenza di risorse mettono in ginocchio i forestali. Per tremila lavoratori messinesi occupazione a rischio. Domani nuova protesta.

Giornata di mobilitazione domani in tutta la Sicilia dei lavoratori forestali dell’Azienda Foreste e dell’Ispettorato forestale antincendio, con manifestazioni nelle nove province siciliane. 
A Messina dalle 9 sotto la sede dell’Azienda Foreste Demaniali di via Giordano Bruno presidio di protesta dei lavoratori messinesi (sono tremila gli addetti del settore nel territorio provinciale). Le motivazioni della nuova protesta sono state spiegate questa mattina dai segretari di Fai-Cisl, Flai-Cgil  e Uila-Uil, Calogero Cipriano, Giovanni Mastroeni e Antonio Valastro nel corso di una conferenza stampa.
“Questa nuova manifestazione scaturisce – hanno dichiarato - dal non rispetto delle leggi vigenti che regolamentano il settore e dell’accordo sottoscritto lo scorso 11 marzo a Palermo dal presidente della Regione Crocetta in occasione dello sciopero generale del comparto. Tale intesa prevedeva l’avviamento al lavoro dei 26mila forestali siciliani a partire dal 1 aprile, per svolgere l’attività di lavoro dell’anno 2014 rispettando la legge che prevede le 151, 101 e 78 giornate di lavoro. Il sindacato regionale è stato costretto a proclamare l’iniziativa di lotta di domani perché non è stato rispettato l’accordo prima indicato, infatti all’interno della Finanziaria bis, in discussione all’Ars, le risorse previste sono ampiamente insufficienti. Il rischio di tale drammatica situazione è la mancanza di occupazione dei lavoratori forestali, il non avviamento dei lavori per la realizzazione dei viali parafuoco fondamentali per evitare il rischio incendi.  E’ grave la mancanza ad oggi della programmazione per l’impiego delle squadre antincendio, viene così compromessa l’importante attività di prevenzione e di controllo.
Nell’ambito della manifestazione in programma, i lavoratori dalla sede dell’Azienda Foreste si sposteranno anche all’Ufficio provinciale del Lavoro per protestare contro i criteri utilizzati nella predisposizione delle graduatorie in applicazione dell’art.12 della Legge 5/2014.

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