Giuseppe Faraci
Sindaco di Lipari
26 febbraio 1849
Giuseppe Faraci,
avvocato e notaio, era nato a Lipari il 26
febbraio 1849, la sua carriera politica è particolarmente ricca di scontri,
cadute e rivincite.
Il 1° mandato da sindaco è del 9 settembre 1902 per
terminare al 27 settembre 1903. Si trattò di un mandato di breve durata, 1
anno, raggiunto all’età di 53 anni, ed a seguito delle elezioni del 1902. Il
mandato è contraddistinto da una profonda spaccatura legata alla concessione Haan
per le cave pomicifere e dallo scontro con Giovanni Caserta. Nel corso del 1°
mandato le altre iniziative sono legate alla transazione con gli amministratori
della fallita società “L’Eolia” e la destinazione delle somme per il
completamento del Palazzo degli Uffici. Due delibere, infine, sono dedicate
alla richiesta di provvedimento per la tassa all’imbarco della pomice, l’ultima
del 6 agosto 1903.
Le successive elezioni tenute il 14 febbraio 1904
consegnano una nuovo consiglio comunale, riunitosi il 22 febbraio 1904 sotto la
presidenza del R. Commissario Edoardo Cipriano, che procedere, prima a
rassegnare un’ampia relazione per il periodo del suo mandato, e successivamente
alla votazione del nuovo sindaco.
Elezione del sindaco - il
presidente riferendosi all’ordine del giorno invita il consiglio a procedere
alla elezione del sindaco per mezzo di schede segrete. Fatte distribuire le
schede ciascun consigliere ha scritto il proprio voto, raccoltele in apposita
urna il presidente, assistito dagli scrutatori, ha proceduto allo scrutinio che
ha dato il seguente risultato:
consiglieri assegnati al comune n. 30, presenti 28, votanti 28. Schede
portanti il nome dell’avvocato Faraci Giuseppe n. 17, schede bianche 11.
In conseguenza di tale votazione il sig. Faraci avv. Giuseppe, avendo
ottenuta la maggioranza assoluta di voti è proclamato sindaco del Comune.
Il
secondo mandato inizia ufficialmente
con l’elezione del 22 febbraio 1904, per
terminale al 30 dicembre 1906. L’avvio del secondo mandato è
caratterizzato da uno scontro e da uno scambio di accuse tra il sindaco Faraci
e l’avvocato Onofrio Carnevale, capo della minoranza.
Sarà il primo di una lunga serie di scontri che si protrarranno per un
quinquennio, con alti e bassi, con momento di tensione e momenti di
pacificazione. Una
parentesi di convergenza all’interno del consiglio comunale si raggiunge in
alcune sedute del consiglio comunale, quelli del 25 maggio 1905 e del 20 giugno 1905, che prendeva in esame il
sistema di applicazione del diritto di percezione. Nel primi mesi dell'anno 1905 l’Amministrazione
concesse ai Farmacisti Luigi Mancuso e Nunzio Esposito di Domenico (già
consiglieri comunali), con trattativa privata, la locazione dello Stabilimento
di San Calogero.
Con il rinnovo del consiglio comunale del 1906 si apre
la resa dei conti. Il nuovo consiglio eletto il 22 luglio, si riunì per la
prima volta il 16 agosto con una maggioranza favorevole all’avvocato Onofrio Carnevale; risultato le dimissione
di Faraci da sindaco.
Giuseppe
Faraci viene rieletto consigliere nella tornata del 16 luglio 1907. Nel
rinnovato consiglio Comunale non assume alcun incarico particolare, anche se
partecipa attivamente alla stesura di alcuni ordini del giorno da inviare a
Roma per sollecitare l’approvazione della legge 5 gennaio 1908 n. 10.
Nel corso di una seduta del 23
maggio 1908, assente la minoranza, il consiglio Comunale, rivolge un plauso al
Consigliere Giuseppe Faraci.
Il presidente è lieto di annunziare al consiglio
che l’on.le G.P.A. nella tornata di ieri ha approvato il regolamento per
l’esecuzione della legge 5 gennaio 1908. Trova parole opportune di gratitudine
verso coloro che tanto efficacemente si cooperarono per la venuta ad essa legge
che toglierà il comune dal baratro finanziario, ed elogia in special modo l’avv. Faraci quale uno dei principali
fattori dell’attuale stato di cose. Il consiglio deliberò a voti unanimi un
plauso all’operato assiduo indefesso coerente dell’avvocato sig. Faraci e gli
esterna voti di sentita riconoscenza.
Giuseppe Faraci termina la propria esistenza terrena il 2
febbraio 1911 a Napoli.
Le delibere di commemorazione alla memoria del sindaco
Faraci
Diversi i momenti di commemorazione dedicati alla
memoria del sindaco Faraci nel corso del 1911. Il primo atto ufficiale è una
delibera della Giunta del 3 febbraio 1911, con all’ordine del giorno: Funerali
all’assessore Avv. Giuseppe Faraci. Erano presenti, oltre in sindaco Franza,
gli assessori Oreste Palamara, Onofrio Paino e Felice Ferlazzo. Il presidente con l’animo commosso comunica
che l’avv. Faraci, fra atroci sofferenze morì in Napoli. Noi che sapevamo della
gravità del male non ci lusingammo e sol pareva che i voti di tutta una
cittadinanza mantenessero ancor sospeso il coperchio della bara per la
conservazione di un uomo che tanto bene ha fatto al suo natio Paese. L’attuale
ricchezza del Comune e a Lui dovuta in quanto che, con tenacia più unica che
rara, l’ideò, la volle e l’ottenne. La Giunta, rende omaggio al Faraci che
“spese tutta la sua vita in prò di esso (Comune) e che per l’opera sua ardua
quanto efficace, il Comune, dal baratro finanziario in cui versava, si trova
oggi all’apogeo della ricchezza. L’avvocato Faraci era l’anima del popolo di
Lipari.
Delibera
che il Sindaco in forma ufficiale si rechi a Napoli per riceversi il cadavere, che nulla si tralasci onde il tutto avvenga
solenne in onore di un tanto uomo…
I successivi atti coinvolgono il consiglio comunale, il
primo il 16 marzo 1911, e il successivo il 17 maggio 1911. Nel corso della
prima seduta il consiglio, per
commemorare la scomparsa dell’avvocato Faraci deliberò la sospensione della
seduta in segno di lutto.
Il signor Presidente nel
commemorare con commoventi parole la immatura dipartita dell’illustre assessore
avv.to Faraci quale amministratore, cittadino e padre, prega il consiglio
sospendere per un’ora la seduta in segno di lutto. Esprime alla famiglia
dell’estinto le condoglianze del consiglio.
Nel corso della seconda
seduta, si presero in esame le spese sostenute dall’Amministrazione per i
funerali.
Il presidente riferisce che
appena si ebbe da Napoli la funesta notizia della morte del compianto assessore
Faraci la Giunta facendosi interprete dei sentimenti del consiglio e di tutta
la cittadinanza, con sua deliberazione presa d’urgenza deliberò che le onoranze
funebri, spese di trasporto della salma da Napoli a Lipari, funerali andassero
a spese del Comune, allocando sul relativo bilancio la somma di lire 2000.
Che sottoposta tale
deliberazione al visto dell’autorità tutoria, l’ill.mo signor Prefetto della
provincia non ha credito vistare la deliberazione in parola perché di
competenza del consiglio.
Ricorda il bene apportato al
Comune dallo assessore Faraci specie pel conseguimento della legge 5 gennaio
1908, e quindi mostrare la civica rappresentanza oggi un sentimento di
riconoscenza al caro estinto è opera più che di liberalità doverosa.
Presenta allo esame del
consiglio le varie note di tutta la spesa ammontante in totale a lire 1.540,85
e lascia libera la parola ai singoli consiglieri, i quali concordemente
applaudiscono la deliberazione presa dalla Giunta il 3 febbraio u.s. ed il
consiglio a voti unanimi per alzata e seduta delibera approvare la spesa di che
sopra in lire 1.540,84 che saranno tratte dall’art. 100 del bilancio corrente.
Significative le ultime
parole inserite nel testamento olografo del sindaco Faraci: (...) “Saluto
cordialmente gli amici, specialmente i popolari, i quali mi hanno prodigato
tanto affetto, raccomando ad essi la tutela della legge sulla pomice da me
iniziata e che costituisce e deve formare la felicità economica del mio amato Paese.
Lipari,
6 gennaio 1911
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