La famosa gradinata, con cui accedere alla Cattedrale e di cui si parlava fin dai tempi di mons. Ideo e che collegava via Garibaldi con la Cattedrale, era stata completata finalmente nel 1913 ed inaugurata dal vescovo Paino. Non era sempre accessibile al pubblico perché all’ingresso erano stati posti dei cancelli voluti dalle autorità politiche per ragioni di pubblica sicurezza visto che ancora al Castello vi erano i coatti.
Il 5 marzo 1915 era una delle feste di San Bartolomeo, quella dedicata ai contadini istituita da mons. Lenzi nel 1823, e si svolgeva la tradizionale processione che sarebbe tornata alla Cattedrale per la nuova scalinata e per questo i cancelli erano stati aperti. Ne avevano profittato un gruppo di ragazzetti per giocarci. Quando la processione è sulla via del ritorno e sta per accedere alla scalinata ecco che si verifica la tragedia. L’alto muro di contenimento sulla sinistra della salita che era stato posto all’altezza della breccia nel muro del castello, sotto la chiesa dell’Immacolata, crollò e seppellì tre ragazzini fra i 10 ed i 13 anni: Giovanni Lampo anni 10, Angelo Candelai anni 13 e Pasqualino Flauti anni 10.
Malgrado le morti allora si parlò di “miracolo” perché circolò la voce che mentre la processione si avvicinava alla gradinata la statua di S. Bartolo si faceva sempre più pesante tanto da rallentare di molto l’andatura della processione fino a farla fermare perché i portatori non ce la facevano più a sostenerla. Si persero pochi minuti. Quelli utili per evitare una strage. Un evento sconvolgente che rimase impresso nella memoria popolare. Colpisce invece il comportamento del Consiglio comunale, almeno per quello che emerge dai verbali. Di questo evento se ne parlerà esattamente un mese dopo, ma l’argomento sarà affrontato solo per dare conto delle spese che il Comune ha sostenuto per lo sgombero dei materiali, la ricerca dei cadaveri e il puntellamento dei muri non caduti ma pericolanti.
Malgrado le morti allora si parlò di “miracolo” perché circolò la voce che mentre la processione si avvicinava alla gradinata la statua di S. Bartolo si faceva sempre più pesante tanto da rallentare di molto l’andatura della processione fino a farla fermare perché i portatori non ce la facevano più a sostenerla. Si persero pochi minuti. Quelli utili per evitare una strage. Un evento sconvolgente che rimase impresso nella memoria popolare. Colpisce invece il comportamento del Consiglio comunale, almeno per quello che emerge dai verbali. Di questo evento se ne parlerà esattamente un mese dopo, ma l’argomento sarà affrontato solo per dare conto delle spese che il Comune ha sostenuto per lo sgombero dei materiali, la ricerca dei cadaveri e il puntellamento dei muri non caduti ma pericolanti.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.