CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI – ONLUS
SAPERI E…SAPORI DELLA CITTÀ DI MESSINA, LIBRO DEDICATO A TRE ECCELLENZE MESSINESI: ALBERTO, NUNNARI E DE PASQUALE
di Attilio Borda Bossana
La Delegazione di Messina dell’Accademia Italiana della Cucina ha celebrato i cinquant’anni della sua sua costituzione. Fondata in Italia nel 1953 da Orio Vergani, l’Accademia Italiana della Cucina, organizzata in Delegazioni territoriali - ad oggi 234 in Italia e 74 all'estero, con oltre 7.500 associati - lavora intensamente alla valorizzazione, alla ricerca e all'ampliamento della conoscenza della cultura gastronomica italiana. L’obiettivo è affidare alle nuove generazioni un patrimonio culturale, che oltre ad essere espressione delle origini della propria terra, è arricchimento personale, ricerca della qualità, conoscenza della storia, della formazione della cucina locale, dei suoi contatti e contaminazioni con altre culture. Proprio con questo scopo la delegazione di Messina, creata nel 1953 ed oggi guidata dall’avv. Antonio Barresi, ha accompagnato l’evento celebrativo per il quinto decennio di vita, con la pubblicazione di un libro, Saperi e…sapori della città di Messina, curato dal giornalista Attilio Borda Bossana, che rende omaggio a tre scomparsi illustri personaggi della gastronomia messinese, Alberto Sardella, nativo di Lipari, Pippo Nunnari e Piero De Pasquale. Nel 2003, il Ministero per le Attività e i Beni culturali ha riconosciuto i meriti culturali dell'Accademia, conferendole il titolo di "Istituzione culturale", ponendola, quindi, tra le più grandi ed importanti realtà culturali italiane, portatrici di esperienza e di conoscenza in molti campi della cultura. Ed in questo quadro- sottolinea l’avv. Barresi nella prefazione al libro- “la Delegazione di Messina ha operato per la difesa della tradizione gastronomica locale, della genuinità e qualità dei prodotti alimentari ed anche nell’approccio alle nuove frontiere della ristorazione.
Il volume ricorda tre personalità e le loro rispettive attività nel campo della ristorazione messinese, e che nella loro diversità professionale hanno dimostrato coraggio, lungimiranza e preparazione, ma soprattutto buona pratica della “cucina”, sostenendo buona pratica del “palato” .Con il ristorante Sporting di Mortelle, la pasticceria di via Primo Settembre e il polo gastronomico di via Ugo Bassi, Messina ha infatti vantato tre eccellenze nel settore; tre luoghi ancora vivi nell’immaginario collettivo; tre riferimenti che hanno fatto scuola, creato tradizione e che soprattutto hanno rappresentato una sorta di missione diplomatica permanente per veicolare al di fuori dei confini territoriali, la tradizione e la peculiarità della cucina messinese.
Sardella, De Pasquale e Nunnari, oltre che abili imprenditori, sono stati, infatti “ambasciatori” della gastronomia siciliana, coniugata alla messinese, nonché eccellenti interpreti del “complesso delle regole e delle usanze relative all’arte culinaria, che nella preparazione dei cibi privilegia sempre l’aspetto del godimento dei sensi rispetto ai bisogni meramente nutrizionali”.
Il libro offre una notazione più ampia che l’Autore ha voluto dedicare, all’arte della cucina a Messina, città tra l’altro , che ha avuto con la gastronomia un afflato socio-antropologico se già nel settecento si manifestava con l’esistenza della Confraternita dei Cuochi e Pasticceri, il cui riferimento devozionale era nella chiesa dedicata a San Nicolò, identificata come dei Galtieri o dei cucinieri, eretta nel 1484, nella sesta contrada cittadina- l’Agonia- nei pressi del Duomo, e che la Compagnia ampliò, riaprendola il 29 settembre 1750. Uno stretto legame perpetuato nel tempo e che giunse ad avere a fine ottocento, anche una via dedicata ai Cuochi, strada oggi scomparsa, ove nei primi del novecento aveva sede Il Fanfullino, trattoria-ritrovo, molto frequentata dai giovani e da studenti universitari della vicina Calabria.
Centro Studi Eoliano
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