L’idea del parco sonoro
Da anni in sordina, dalla più ambientalista delle sette sorelle che per anni ha ottenuto per il suo comune maggiore Santa Marina le 5 vele di Lega Ambiente, Salina, parte una nuova crociata in favore della quiete e contro i decibel. L’ isola potrebbe infatti diventare il set di sperimentazione di un parco sonoro del Mediterraneo, dove in estate si venga attratti dal silenzio per riscoprire il paesaggio acustico ancora integro. Un monito contro suonerie, radio, discoteche, motorini che sfrecciano tra i vicoli nelle ore della siesta. A lanciare l’ idea della riscoperta e valorizzazione del paesaggio sonoro in favore della natura, è Massimo Cavallaro, direttore del Festival di Salina: musica balcanica sulle spiagge, documentari di etnografia musicale ed artisti live di repertorio –popolare di area Mediterranea. Un modo per richiamare a un turismo ecosostenibile – spiega il sindaco di Malfa Salvatore Longhitano e da anni sostiene il Festival itinerante per l’ isola: «Adesso ci impegneremo per eliminare i rumori nefasti dei motori a scoppio, o quelli dei mezzi pubblici». Un accordo di progetto è stato siglato con l’ attuale compagnia che espleta il trasporto con i bus da Malfa agli altri comuni, per utilizzare i fondi europei che consentiranno di sostituire i mezzi attuali con quelli elettrici, silenziosi e non inquinanti.
L’Arpa del vento
Già nel 2007 sull’isola erano approdate le nuove sperimentazioni di Cavallaro in materia di paesaggio acustico: l’ Arpa del vento, installazione che aveva fatto anni addietro bella mostra a punta Megna, suonando con le brezze del mezzodì, posta nell’ abitato di Rinella. Non meno interessante e innovativo, nel 2010, l’ ascolto e la registrazione dei suoni sottomarini con appositi strumenti, gli idrofoni calati a dieci, quindici metri sotto la superfice, e le uscite in mare aperte ai turisti in collaborazione con un progetto di ricerca di biologia marina dell’ associazione Necton per l’ università di Messina. Le passeggiate al tramonto per ascoltare la natura, in realtà servono anche a far conoscere i sentieri segnati dall’ azienda Foreste Demaniali, sette in tutto segnati su carte e tabelloni, vecchie trazzere agricole e strade tagliafuoco in buone condizioni, che si arrampicano sulle fiancate dei vulcano Monte Fossa e Monte dei Porri, riserva regionale, con panorami mozzafiato a picco sul blu cobalto del mare.
Tepori tedeschi
«Si sale senza grosse difficoltà per due o tre ore di trekking da Malfa, dal Semaforo o da Valdichiesa per ridiscendere attraversando il paesaggio dei vigneti e della macchia foresta– spiega Clara Rametta, assessore a turismo e ambiente di Malfa. Un tipo di turismo di mezza stagione, praticato solo da tedeschi e svizzeri che amano i primi tepori della primavera siciliana». Un turismo verde su cui però Salina, gioca tutto il suo futuro, puntando ad un recupero del paesaggio agricolo, come le terrazze che sono tornate a riempirsi di tralci di vite e piante di capperi.
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