"Vogliamo l'ospedale in sicurezza e non solo il punto nascita". Lo leggo su un social network . Il punto e' proprio questo !
Senza una struttura ospedaliera con servizi autonomi e' compromessa fortemente la possibilita' di avere un punto nascita che garantisca condizioni di sicurezza alle madri e ai loro figli. Ne siamo tutti consapevoli !!!! L'appello della comunita' eoliana a sostegno della riapertura del punto nascita, insisto conseguenziale solo a un ripotenziamento dei servizi sanitari nel nostro territorio, non puo' essere pero' l'assunto del disinteresse di alcuno rispetto ai bisogni della comunita'. Bensi'deve poggiare, a mio parere, sulla consapevolezza di tutti che per sostenere il diritto degli Eoliani ad avere nelle isole servizi sanitari , in passato ampiamente garantiti, si debba con forza sostenere, al di la del taglio alla spesa pubblica nel nostro paese e quanto ne deriva, che un territorio come il nostro per le sue peculiarita' non puo' essere privato di essenziali servizi. Cio' richiede una revisione forte di quanto gia' fatto relativamente alla riorganizzazione dei servizi ospedalieri e sanitari sul territorio provinciale. Va dunque ricercata tutti assieme (forze sociali, movimenti e partiti) una soluzione oggettiva, conciliabile con quanto sosteniamo, senza lasciarci prendere e sviare dall'entusiasmo di azioni che per quanto positive in se contribuiscono ben poco ad una soluzione del problema.
Un serio confronto politico ed istituzionale e' condizione essenziale, da cui non si puo' prescindere per intraprendere ragionamenti possibili in una condizione problematica e di non facile soluzione come la nostra. E' evidente che siamo tutti d'accordo. La strada da intraprendere e' puntare ad una riorganizzazione orgánica della sanita' nelle Isole Eolie. Dobbiamo capire come, per essere in grado attraverso il confronto di dare soluzioni. Io credo che partendo dal servizio di emergenza, la condizione reale in cui attualmente ci troviamo si debba ricostruire pian piano l'offerta dei servizi .... Servizi, oggi, ridimensionati e diversamente ricollocati da una politica del rigore.
Chiara Giorgianni
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