La reazione emotiva suscitate dall’episodio di un presunto tentativo di aggressione, le cui circostanze saranno certamente chiarite a breve dall’autorità giudiziaria, sta purtroppo diventando il pretesto per esibire un razzismo latente e una concezione ghettizzata della nostra società. Ciò assume una gravità particolare se chi lo fa si firma come espressione istituzionale del Comune di Lipari.
Tale è infatti – nostro malgrado – quella Consulta giovanile che ieri ha diffuso l’infelice comunicato dove – al di là di una scontata solidarietà alla vittima dell’episodio – invita la “comunità marocchina” a condannare pubblicamente “il gesto di violenza”.
Per quale ragione altri cittadini del nostro paese, di fronte al presunto reato compiuto da un singolo individuo, dovrebbero sentirsi in dovere di stigmatizzare un comportamento che non li riguarda e con il quale non hanno nulla a che vedere? Se, invece di un marocchino, l’episodio avesse avuto come protagonista un nostro connazionale, sarebbe stata richiesta con altrettanta solerzia una condanna pubblica? E chi avrebbe dovuto esprimerla?
Perché mai i gruppi “extracomunitari” – stando sempre alle affermazioni della Consulta – dovrebbero sentirsi “responsabili dell’accoglienza dei nuovi membri […] indirizzandoli verso comportamenti sani e segnalando alle autorità locali eventuali situazioni di irregolarità”? Se sono cittadini come tutti gli altri, non è sufficiente l’opera preventiva e repressiva delle forze dell’ordine?
Indipendentemente dalla libertà di opinione, non è assolutamente tollerabile che un comunicato a firma della Consulta (che ha sede nel palazzo municipale e che si fregia del simbolo del Comune di Lipari) possa condividere esplicitamente l’inquietante visione di una società dove – evidentemente – alcuni cittadini dovrebbero sentirsi coinvolti e responsabili in quanto “diversi” dagli “altri”.
Per tale ragione, chiedo al Sindaco di Lipari di dissociarsi immediatamente dalle affermazioni della Consulta e di richiamare i suoi rappresentanti al rispetto di quelle basilari regole di eguaglianza e di democrazia che sembrano essergli sfuggite nella stesura di un improvvido comunicato ufficiale.
Pietro Lo Cascio, consigliere comunale de La Sinistra
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