«Ritengo illegittimo e rischioso il tentativo di ridurre l’attività delle guardie mediche da 24 a 16 ore, (dalle 8 del mattino alla mezzanotte), così come indica l'atto di indirizzo per il rinnovo dell'Accordo Collettivo Nazionale dei medici convenzionati in merito alla diversa articolazione della continuità dell'assistenza medica territoriale».
A denunciarlo la parlamentare regionale del Pd, Concetta Raia, presidente della Commissione Ue all’Ars, che ha presentato un’interrogazione all’ assessorato alla Sanità per chiedere se la Regione Sicilia sia stata sentita per un parere di merito sulla riforma nazionale, che, espropriando il parlamento nazionale e regionale della rispettive funzioni e prerogative, potrebbe passare attraverso un semplice accordo contrattuale: «In una città come Catania questa decisione genererebbe il caos – ha spiegato la deputata regionale – i medici del 118, per tutta la notte, si troverebbero a svolgere, contemporaneamente sia interventi urgenti, i cosiddetti “codici rossi” di emergenza, sia le visite e prescrizioni per patologie minori, correndo da una parte all’altra della città, con il rischio che centinaia di visite potrebbero non essere effettuate in tempo. Per non parlare del prevedibile collasso cui andrebbero incontro i tre pronto soccorso etnei, già presi d'assalto dai pazienti».
Per Concetta Raia l’atto di indirizzo deve prevedere indicazioni per il rinnovo degli Accordi Collettivi Nazionali di medicina generale e di pediatria di libera scelta: «Accordi che non possono intervenire nell’assetto organizzativo dell’assistenza territoriale con specifico riferimento all’emergenza territoriale, disciplinata da altre norme e assicurata con personale che risponde in larga misura ad altro contratto, quello della dirigenza medica
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