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martedì 28 giugno 2016

Pesca illegale e sicurezza della navigazione, attività di vigilanza e controllo della Guardia Costiera di Milazzo

Comunicato
Nei giorni scorsi il personale della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Milazzo è stato impegnato in molteplici attività operative e di polizia marittima.
Di particolare rilievo, durante un’attività di vigilanza e controllo per il contrasto delle attività di pesca esercitate illegalmente, personale dipendente, a bordo della Motovedetta CP 875 e del Gommone G.C. A64, ha accertato la presenza di attrezzi da pesca in mare, il cui segnalamento non indicava la sigla identificativa dell’unità da pesca iscritta, in violazione alle vigenti normative nazionali e comunitarie.
Trattasi, nello specifico, di una rete da posta derivante del tipo illegale posizionata ad una distanza di circa 3 miglia a nord di Capo Milazzo. Detto attrezzo aveva una lunghezza di circa 6.000 mt., è stato recuperato e sottoposto a sequestro. Per caratteristiche costruttive (larghezza di maglia, trama di filato, ecc.) è classificabile come ferrettara irregolare, attrezzo che da anni è stato dichiarato illegale e che di norma viene utilizzato per la pesca dei grandi pelagici (tonni, pescespada, ecc).
I controlli della Guardia Costiera sono serrati su diversi fronti che attengono la vigilanza sulle attività della pesca marittima e della commercializzazione del prodotto ittico. Sono state sottoposte a controllo n. 5 unità da pesca al fine di verificare lo stato degli apparati motore. In tutti i casi si è avuto modo di verificare una alterazione dei motori con l’obiettivo di aumentarne la potenza, pratica che è vietata dalle pertinenti norme comunitarie. I conduttori di dette unità sono stati sanzionati ai sensi del D.lgs 04/2012 che prevede una sanzione amministrativa di euro 4.000, e la sanzione amministrativa accessoria che comporta l’assegnazione di punti di penalità ai comandanti delle unità da pesca ed agli armatori.
Ulteriori sanzioni sono state elevate a carico di conduttori di pescherecci per irregolarità accertate in merito all’errata compilazione dei giornali di pesca in cui vengono annotate le catture effettuate, che consentono il controllo del pescato dallo sbarco alla sua commercializzazione, e per la mancata comunicazione preventiva dello sbarco di prodotto appartenente alla specie del pescespada.
Nonostante le rimostranze del ceto peschereccio, che hanno spesso generato livelli di tensione molto elevati, la Guardia Costiera di Milazzo, proseguirà nella propria attività di vigilanza a tutela della pesca sostenibile e dell’ambiente marino continuando a reprimere tutte le condotte illecite contrarie ai principi della politica comune della pesca.

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