Le ricerche del giovane, riprese stamattina, dopo la pausa notturna, hanno visto la capillare partecipazione di Carabinieri e CP- Guardia Costiera che, con i mezzi in dotazione, si sono spinti sino a Cefalù.
Coinvolti anche tutti i mezzi in navigazione, sia nel mare eoliano che nel raggio di 80 miglia dal punto in cui è stata ritrovato il motoscafo di Carpintieri.
Ovvia la delusione dei soccorritori dopo questa ennesima infruttuosa giornata di ricerche.
E’ probabile che un tentativo possa essere fatto anche domani per non tralasciare nessuna possibilità di ritrovare il trentatreenne.
La scomparsa di Simone Carpentieri resta, quindi, un mistero e mentre le operazioni di ricerca si susseguono e gli inquirenti cercano di fare luce sull’accaduto, sull’isola vengono fatte le ipotesi più disparate.
Si susseguono, specie sui social, anche le false notizie che lo danno per ritrovato, a secondo delle “fantasie”, vivo o morto.
Altresì fantasiosa appare la notizia che vorrebbe che il giovane, dopo aver catturato un tonno, possa essere stato trascinato in mare, senza riuscire a “liberarsi” e a risalire a bordo del suo natante. Nonostante le tante ore trascorse, la famiglia, che segue con comprensibile angoscia l’evolversi della situazione, e gli amici non demordono: si aggrappano a quello che, ogni ora che passa, diventa un sempre più sottile filo di speranza.
Sulla pagina facebook di Simone si moltiplicano i commenti, le richieste di avere notizie da parte di chi lo conosceva e non vive a Vulcano. Si susseguono le testimonianze e i ricordi ai quali ci si aggrappa per scacciare il presente e sperare in un ritrovamento, in un ritorno che, a questo punto, avrebbe davvero del miracoloso.
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