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lunedì 20 marzo 2017

Delfini e pesca. Al Palacongressi riunione per pochi "intimi". Si punta ai "dissuasori". Perplessità tra la marineria

C'era da attendersi una maggiore partecipazione alla riunione indetta al Palacongressi per affrontare la delicata problematica dei delfini che "aggrediscono" il settore pesca ma così non è stato. Una cinquantina circa i pescatori presenti che hanno partecipato all'apposita riunione indetta dai rappresentanti delle coopetative di pesca, Pinuccio Spinella, Salvatore Rijtano e Antonio Gugliotta. Erano presenti anche Monica Blasi, presidente dell'associazione "Filicudi WildLife Conservation" e Federica Tesoriero, ‎coordinatore dell'associazione "Aeolian Islands Preservation Fund".
E' stato evidenziato come i delfini rappresentino una vera e propria calamità per i pescatori in quanto saccheggiano il pescato e danneggiano le attrezzature da pesca con gravi conseguenze anche per l'economia dei lavoratori del mare. 
E' stato evidenziato che tale stato di cose non è tollerabile ulteriormente e che, se da un lato bisogna preservare queste creature, dall'altro bisogna mettere in condizione chi vive di pesca di continuare a svolgere in serenità la propria attività. 
Tra le soluzioni proposte la richiesta dello stato di calamità naturale, la messa in campo di dispositivi che tengano lontani i delfini dagli attrezzi da pesca e dal pescato. Ma c'è anche chi ha proposto uno sospensione per protesta dell'attività di pesca da parte della marineria eoliana.
Monica Blasi ha evidenziato che sta per partire per i pescatori liparesi, e a campione per qualche pescatore di Salina, un progetto finanziato da Blue mare foundation. Consiste nel dotare, in via sperimentale, alcune imbarcazioni che pescano con il cianciolo e con le reti da posta di un dispositivo acustico di nuova generazione che dovrebbe tenere lontani i delfini. Sarà testato da maggio a luglio e a bordo delle barche vi saranno dei biologi marini. Se funzionale sarà poi distribuito a tutte le barche che esercitano tale tipo di pesca. 
Diversa la situazione per le  "totanare". Per loro bisognerà addivenire ad un protocollo diverso poichè bisogna tenere lontani i delfini prima che gli attrezzi vengano immessi in mare, in quanto se ciò venisse fatto nelle immediatezze non si risolverebbe la problematica. I totani, infatti, sarebbero spaventati dalla presenza dei mammiferi
La dottoressa Blasi, citando degli studi effettuati nell'Area Eolie, ha smentito che vi sia un notevole aumento del numero di delfini. "Piuttosto - ha affermato - i pescatori li notano di più, poichè essendo diminuito il pesce presente nelle acque dell'arcipelago, essi si concentrano nelle aree dove è possibile cacciarlo". 
Questa tesi è contestata dalla marineria che ha anche mostrato perplessità anche sull'efficacia dei dispositivi acustici che "già testati in alcune zone non hanno dato i risultati sperati"


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