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giovedì 31 maggio 2018

Sport di classe. La mamma chiamata in causa replica al maestro Bisazza

Caro direttore, 
sono la madre che, in occasione della giornata conclusiva del progetto cinture bianche, è stata accusata dal sig. Bisazza di........ non voglio nemmeno pronunciare l'appellativo che mi è stato dato. Visto che, anche da chi ha ammesso apertamente di non essere presente alla manifestazione e, di conseguenza, di non conoscere i fatti accaduti, sono stata "invitata" a fornire la mia versione... eccola qua. 
Intanto vorrei smentire il sig. Bisazza quando afferma che mia figlia non ha mai partecipato al progetto, in quanto lo ha fatto, anche se non continuamente, dall'inizio dell'anno fino ad un mese prima della conclusione, ossia fino quando i suoi momentanei problemi di salute non lo hanno più permesso. E a proposito della mancanza dei certificati medici invocati dal "maestro", la scuola, alla quale ho chiesto più volte, non ne ha mai ritenuto necessaria la presentazione. 
Comunque, visto che la bambina nell'ultimo periodo non aveva più partecipato al progetto, durante la manifestazione finale la tenevo vicino a me; all'atto della premiazione, la maestra ha ritenuto di far condividere quel momento festoso anche a mia figlia, ma questo (era solo questa la motivazione per la quale mia figlia si era avvicinata ai suoi compagnetti e al suo fratello gemello) ha fatto scatenare il putiferio. 
Anche se la motivazione di fondo, per la quale "la meritocrazia di chi lavora va premiata", è ampiamente condivisibile, il modo con il quale mia figlia di 9 anni è stata umiliata davanti a tutti i presenti è inaccettabile. 
Vedendo mia figlia piangere, singhiozzare e non riuscire quasi a parlare, prima di uscire ho chiesto alla maestra Veronica se questi erano i modi di trattare i bambini di questa età... a quel punto spunta il "maestro" che inizia a urlare anche contro di me dicendone di ogni.... non so se l'appellativo "pescivendolo", mestiere per altro nobile come ogni altro, stava meglio a me o a lui. 
Dicendogli che mi sarei recata dal preside per avere ulteriori spiegazioni, il Bisazza mi urlava: "puoi andare dove vuoi". 
Questo "maestro" si dovrebbe solo VERGOGNARE di come ha umiliato una bambina così piccola davanti a tutti... c'è modo e modo di insegnare le cose. 
Bartolina.

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