Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha ricevuto ieri pomeriggio, nel salone degli Specchi di Palazzo d’Orleans, il neo ministro per il Sud Giuseppe Provenzano. L’incontro - al quale hanno partecipato anche gli assessori all’Economia Gaetano Armao, alla Funzione pubblica Bernadette Grasso, alla Salute Ruggero Razza, al Territorio Toto Cordaro e il segretario generale della presidenza della Regione Maria Mattarella – è durato circa un’ora ed è coinciso con la prima “uscita” pubblica di Provenzano da componente del nuovo esecutivo nazionale. Al termine, nella Sala delle Colonne, il governatore e il ministro hanno incontrato i giornalisti.
«Confidiamo - ha evidenziato Musumeci - in un rapporto di leale, serena e proficua collaborazione col governo Conte e col ministro Provenzano, anche in relazione all’importante delega affidatagli che è quella del Mezzogiorno. Con il ministro avremo modo, già nei prossimi giorni, di fissare un calendario d’incontri e di lavori. Le esigenze prioritarie sono un grande Piano straordinario per il Mezzogiorno, uno snellimento delle procedure per la certificazione dei Fondi europei, tenuto conto dei lacci e laccioli delle normative europee e della nota carenza di funzionari nei dipartimenti regionali. Le Zes saranno poi un’altra occasione per rinvigorire il tessuto imprenditoriale in Sicilia. Abbiamo poi affrontato – ha aggiunto il presidente - il tema della fiscalità di vantaggio e dell’eterna realizzazione dell’autostrada Catania-Ragusa, che rimane ancora in bilico tra una soluzione tutta pubblica e una con l’intervento dei privati. Inutile dire che sulle infrastrutture stiamo facendo il possibile, ma siamo convinti che al Mezzogiorno d’Italia, per recuperare il divario Nord-Sud, serva una riforma anticiclica, con brevi e medie scadenze. Per fare questo occorre una norma nazionale che ci consenta di derogare e accelerare la spesa consentendo di aprire quanti più cantieri e dando ossigeno alle attività imprenditoriali».
Provenzano ha voluto sottolineare che per la prima uscita ufficiale da ministro ha scelto la sua Sicilia. «Ci tenevo particolarmente a essere nella mia regione - ha detto - in questa città che amo, e concludere questa giornata con un doveroso saluto al presidente della Regione, massima istituzione presente in Sicilia. Per dirgli che questo governo, dopo tanti governi in cui persino la parola ‘Mezzogiorno’ si faceva fatica a pronunciare, dopo una lunga stagione d’oblio del Sud e della Sicilia, assume un impegno per il meridione tra le sue priorità. Anche nell’ambito del rapporto di confronto e leale con l’Europa. Di protagonismo dell’Italia e del Sud. La regione deve spezzare il suo isolamento proprio per ricordare i suoi legami col mondo e il Mediterraneo. E’ a questo che dobbiamo guardare come orizzonte strategico».
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