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lunedì 29 dicembre 2025

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LN GARDEN - Rivenditore ufficiale "Il giardino delle meraviglie"











LN Garden è un'attività commerciale presente a Lipari, operante nel settore floreale e che si occupa di decorazioni floreali personalizzate, allestimenti per cerimonia e bouquet da sposa.

Grazie alla maestria dei fratelli Giorgianni e del loro staff, ogni composizione saprà valorizzare al massimo gli ambienti dei vostri eventi. Dal piccolo mazzo di fiori al grande allestimento, la cura e l'attenzione per ottenere il risultato migliore non cambia.

La competenza dei titolari della ditta è a vostra disposizione per organizzare nei minimi dettagli il vostro evento alle Isole Eolie rendendolo originale e perfetto.

Ci sono occasioni in cui la bellezza dei fiori può veramente fare la differenza. Contattate il garden center per avere maggiori informazioni, sicuramente troverete ciò che state cercando

Accadde...oggi...nel 1971: Giovanni Leone giura come Presidente della Repubblica

Il 29 dicembre 1971 il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio Giovanni Leone presta giuramento come sesto Presidente della Repubblica Italiana, assumendo ufficialmente la più alta carica dello Stato.

L’elezione di Leone, avvenuta il 24 dicembre, ha segnato un momento storico per la Repubblica: si è infatti conclusa dopo la più lunga elezione presidenziale mai registrata in Italia, durata ben ventitré scrutini prima di raggiungere la maggioranza necessaria.

Figura di primo piano della vita politica e istituzionale del Paese, Leone porta al Quirinale una lunga esperienza maturata in Parlamento e alla guida del governo. Il suo mandato si apre in una fase complessa della storia nazionale, caratterizzata da forti tensioni politiche e sociali, che richiederanno equilibrio, fermezza e senso delle istituzioni.

Con il giuramento solenne, la Repubblica affida a Giovanni Leone il compito di rappresentare l’unità nazionale e di vigilare sul rispetto della Costituzione, nella speranza di una stagione di stabilità e dialogo per l’Italia.

I ringraziamenti della famiglia Della Chiesa

 

A Lipari è emergenza idrica per problemi tecnici al dissalatore. L'Ansa del direttore Sarpi

Lipari, 29 dicembre (Ansa) E' emergenza idrica a Lipari, nelle Eolie, dove a causa di problemi tecnici, il dissalatore di Canneto Dentro riesce a garantire solo 1900 metri cubi d’acqua giornaliera, a fronte di una produzione ordinaria di circa 4.100 mc/al giorno, fabbisogno necessario per rifornire l'isola durante il periodo invernale: diverse le frazioni in cui l'acqua non viene erogata, ormai da qualche giorno.

Nel pomeriggio, a seguito di richiesta avanzata dal Comune di Lipari al Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, sono arrivate a Lipari due navi cisterna della Marnavi per una fornitura straordinaria, complessiva, di 4.000 metri di acqua potabile. L’immissione di questo quantitativo d’acqua nella rete consentirà il superamento della fase emergenziale più critica che, comunque, rischia di riproporsi, già nel volgere di 24 ore, se non si riuscirà ad ottenere dal dissalatore un innalzamento significativo di quello che è l’attuale livello di produzione o, in alternativa, altri rifornimento a mezzo nave cisterna (Ansa)


 

Merlino Garage è a Canneto Dentro. 
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E' deceduto Giovanni Ferlazzo. Aveva 83 anni. Alla famiglia le condoglianze della famiglia Sarpi e di Eolienews


 

Cessata attività effusiva dallo Stromboli. L'Ansa del direttore Sarpi

 Da oggi pomeriggio sullo Stromboli il piccolo flusso, generatosi lo scorso 26 dicembre, non è più alimentato ed è in raffreddamento. Lo comunica l’INGV – Osservatorio Etneo. Continua la consueta attività stromboliana dalle diverse bocche poste nelle principali aree crateriche: l’attività esplosiva è prodotta, in prevalenza, da 5 bocche eruttive, localizzate nell’area craterica nord e da 2 bocche poste nell’area centro meridionale del vulcano.

E' deceduto Giuseppe Favaloro detto "Pino Vulcano"

Le onoranze funebri sono a cura della ditta 
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

 

Alfa e Omega: Onoranze funebri nelle Eolie


 

Dalle Eolie al cuore della Polonia: La banda "Isola Verde" di Salina in concerto nella miniera di sale di Bochnia

Le note della banda musicale "Isola verde" di Salina  varcano i confini nazionali per approdare in uno dei luoghi più suggestivi del Nord Europa. A gennaio, la banda sarà protagonista di un evento straordinario in Polonia: si esibirà nella storica Cava di Sale di Bochnia (Kopalnia Soli Bochnia), sito Patrimonio dell'Umanità Unesco.

​Non sarà un concerto ordinario: le note della tradizione isolana risuoneranno nelle profondità della terra, in un’atmosfera magica che promette di esaltare l’energia e la passione che da sempre contraddistinguono il gruppo di Salina. Ad arricchire l'evento vi sarà la partecipazione del Coro della Polonia, che si unirà alla banda per un sodalizio artistico, volto a creare un’esperienza sonora indimenticabile.

Dietro questo ambizioso scambio culturale c’è il lavoro instancabile dei maestri Giuseppe e Andrea Festifo. Grazie alla loro dedizione, la musica delle Eolie diventa ambasciatrice di cultura e identità. Fondamentale per la riuscita dell’iniziativa è stata la collaborazione con Malgorzata Zaia, figura chiave nell'unire le forze tra le due nazioni, e il prezioso supporto istituzionale del sindaco polacco Marek Bzdek, che ha agevolato la realizzazione logistica del progetto.

​L'evento rappresenta molto più di un semplice concerto: è l'incontro tra il calore della Sicilia e la solennità della tradizione corale polacca. 

Un traguardo prestigioso per la banda "Isola Verde", che porta orgogliosamente il nome di Salina e delle Eolie in un contesto internazionale di altissimo livello.

Maxi tombolata eoliana stasera al Palacongressi di Lipari con intervalli musicali


 

Tanti auguri di...

Buon compleanno a  Sergio Trifiletti, Luca Pollara, Peppe Monteleone, Laura Biviano, Giuseppe Imbruglia, Davide Mollica, Graziella Locantro, Silvia Carbone, Mirko Favaloro, Antonello Cortese

Velardita Giuseppe - Centro Tim - C.so Vitt. Emanuele (Lipari) 090.981241


 

A Canneto: Residence La Villetta


Un sano relax e una stupenda vacanza nella quiete di Canneto, a soli 50 metri dal mare
Residence La Villetta - Via Calandra Coste, 1 - 98052 Canneto Lipari (Isole Eolie) Tel.: 090 9813000/Fax: 090 9880716
Maggiori informazioni e possibilità di visita virtuale alla nostra struttura sul sito www.lavilletta.it

Dalla Gazzetta del sud del 29 dicembre 2016


 

Novecento: Rubrica a cura di Giuseppe La Greca: 2 gennaio 1909 Lipari e gli effetti del Terremoto di Messina (La notizia è pubblicata da vari giornali)


Roma, 1 gennaio, notte

La torpediniera 83, inviata ad ispezionare le isole Eolie, trasmise da porto Santa Venere, il seguente telegramma: "
Ministero Marina – visitata Lipari. La scossa di terremoto del 28 mattina, fu fortissima; successive scosse continuano leggere. Nessun danno alle persone; alcuni fabbricati lesionati; la popolazione allarmata accampa all’aperto. Il cavo telegrafico è interrotto. Il sindaco domanda la riattivazione delle comunicazioni e qualche baracca. I coatti, ammutinatisi al momento del terremoto, vennero ridotti all'obbedienza dalla truppa e dai cittadini. Nelle altre isole Eolie i danni sono insignificanti; nessuna vittima".

Gli auguri del Centro Studi eoliano con il video delle attività del 2025



 


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Santo del giorno: San Davide




Pastore, Re, Santo, Profeta e Poeta: questi sono i titoli di David. E la sua condizione è quella di peccatore, ma di peccatore pentito, lavato dal pianto sincero e amarissimo.

Nessun'altra figura dell'Antico Testamento ha la tragica grandiosità, la drammatica potenza di questo personaggio, dalla cui radice terrosa e vitale doveva sorgere l'immacolato stelo della Vergine.

Durante il regno di Saul, Dio ordinò che venissero sterminati gli Amaleciti e tutto ciò che apparteneva loro, ma il rifiuto del re fece perde a Dio la stima per lui e mandò quindi il profeta Samuele a Betlemme a cercare un nuovo re di Israele tra i figli di Iesse. Quest'ultimo fece passare sette dei suoi figli davanti a Samuele ma nessuno di loro era il prescelto. Allora Samuele gli chiese se ne avesse altri e Iesse rispose che il più giovane, Davide, fulvo di capelli e di bell'aspetto, era al pascolo con le pecore.

Quando gli fu portato davanti, Dio disse a Samuele: «Alzati, ungilo, perché è lui»

Egli è un giovane pastore, quando viene recato presso il Re Saul, perché col suo canto lenisca la tetraggine del sovrano sospettoso e fughi i fantasmi della sua pazzia, derivata dallo smodato abuso del potere regale.




Sul campo di battaglia, dinanzi ai tracotanti Filistei, egli affronta il gigante Golia, armato di sola fionda. Golia ride di lui. Ma il giovane pastore e cantore, sicuro di sé, rivolge all'avversario le parole che non declinano: « Tu vieni a me con la spada, la lancia, lo scudo. Io invece vengo nel nome del Signore ». E nel nome dà Signore, scaglia il sasso che abbatte Golia, simbolo della potenza terrena, sempre vinta da chi agisce ed opera nel nome del Signore.

Il successo del giovane eroe rende Saul ingiusto verso di lui. David è costretto a fuggire e a nascondersi, perseguitato, ma generoso e pietoso verso il suo folle persecutore. Non confida che nel Signore: « In te spero, o Signore. Ch'io non sia confuso in eterno ». « Nelle tue mani raccomando il mio spirito. Salvami, Signore, Dio di verità ».

Infine, vittorioso e proclamato Re, danza e canta dinanzi all'Arca Sacra, contenente le Tavole della Legge. E suscita il disprezzo di Micol, figlia di Saul, ch'egli ha sposato, ma che non capisce la grandezza spirituale del marito.

Dalla sua anima s'alzano allora gl'inni della riconoscenza e dell'ammirazione: « I cieli narrano la gloria di Dio E le opere sue annunziano il firmamento Un giorno getta all'altro la parola E la notte alla notte la racconta ». Così egli è degno di fondare la città alta sul monte: Gerusalemme, simbolo e figura della città celeste.

Eppure questo eroe, questo grande Profeta, questo altissimo Poeta, questo glorioso Re, pecca. Egli è un uomo: il suo corpo è impastato di fango; dal suo grasso fermentano le iniquità; il suo cuore è un grumo di passioni: « Ecco, nell'iniquità sono stato generato e nei peccati mi generò mia madre ».

Il suo peccato ha un nome di donna: Bersabea. La sua iniquità ha il nome del marito di lei, mandato da lui a morte sicura: l'eroico Uria. Eppure David sente d'avere peccato, non contro Uria né con Bersabea, ma contro il suo Signore: « Contro di te solo ho peccato e ho fatto ciò che è male ai tuoi occhi ».



Piange amaramente, riconosce la sua miseria, invoca il perdono: « Abbi pietà di me, Signore secondo la tua misericordia. Con la tua grande clemenza togli i peccati miei lava le mie iniquità. Dal mio peccato mondami, riconosco il mio delitto. Il mio peccato è dinanzi a me ».

E intanto son le lacrime che lo bagnano. È la cenere del pentimento che lo vela. Il frutto del peccato, il figlio illegittimo, muore. E il padre, dopo aver implorato, scongiurato, digiunato, accetta la punizione. « Tu sei giustificato nella tua clemenza E inattaccabile è il tuo giudizio ».

Ma di qui innanzi, la vita del Re profeta e poeta non sarà che un seguito di sciagure. I suoi figli gli si ribelleranno. I suoi sudditi lo tradiranno. Egli è ormai la figura stessa del dolore: « Inaridito come un coccio è il mio vigore e la mia lingua mi s'è attaccata alle fauci. Alla polvere della morte m'hai ridotto ».



Santificato dal dolore, David diventa la figura della vittima, e i canti della sua sofferenza si mutano in profezie sulla passione di Cristo: « Una turba di malfattori mi ha assediato han trafitto le mie mani e i miei piedi ». « Fiele mi han dato per cibo e nella mia sete mi hanno abbeverato d'aceto ». « Si sono divisi i miei panni e sulla mia veste han gettato i dadi ».

E grida, come griderà Gesù sulla Croce: « Dio, Dio mio, guarda a me. Perché mi hai abbandonato? ». Ma regnò ancora, nonostante pericoli e affanni. Resse lo scettro d'Israele per una quarantina d'anni, fino alla morte, sui settanta, grande nella gloria, ma ancor più nell'umiliazione e nel pentimento.

Re, poeta, profeta. E Santo, secondo la Chiesa, per il dolore accettato e quasi invocato, come fuoco divoratore sulla sua odiata iniquità, sul suo peccato confessato e maledetto.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di san Davide, re e profeta, che, figlio di Iesse il Betlemita, trovò grazia presso Dio e fu unto con olio santo dal profeta Samuele, perché regnasse sul popolo d’Israele; trasportò nella città di Gerusalemme l’Arca dell’Alleanza del Signore e il Signore stesso gli giurò che la sua discendenza sarebbe rimasta in eterno, perché da essa sarebbe nato Gesù Cristo secondo la carne.


PREGHIERA DI SAN DAVIDE RE
1 O Eterno, da' ascolto a una giusta causa, presta attenzione al mio grido, porgi l'orecchio alla mia preghiera, che non viene da labbra di frode.

2 Venga la mia difesa dalla tua presenza; gli occhi tuoi vedano ciò che è retto.

3 Tu hai investigato il mio cuore, l'hai visitato di notte, mi hai provato e non hai trovato nulla; mi sono proposto di non peccare con la mia bocca.

4 Riguardo alle opere degli uomini, per la parola delle tue labbra, mi sono guardato dalle vie dei violenti.

5 I miei passi sono rimasti fermi nei tuoi sentieri e i miei piedi non hanno vacillato.

6 Io t'invoco, o Dio, perché tu mi esaudisci, tendi il tuo orecchio verso di me, ascolta le mie parole.

7 Mostrami la tua meravigliosa bontà, o tu, che con la tua destra salvi dai loro avversari quelli che si rifugiano in te.

8 Custodiscimi come la pupilla dell'occhio; nascondimi all'ombra delle tue ali,

9 dagli empi che mi opprimono e dai nemici mortali che mi circondano.

10 I loro cuori si sono induriti, con la loro bocca parlano con arroganza.

11 Ora ci hanno circondati, seguono i nostri passi; fissano i loro occhi per atterrarci.

12 Il mio nemico somiglia a un leone che si strugge dal desiderio di lacerare, e a un leoncello che sta in agguato nei nascondigli.

13 Levati, o Eterno, affrontalo, abbattilo; libera l'anima mia dall'empio con la tua spada.

14 O Eterno, con la tua mano liberami dagli uomini, dagli uomini del mondo la cui parte è in questa vita, e il cui ventre tu riempi coi tuoi tesori nascosti; i loro figli si satollano e lasciano il resto dei loro beni ai loro bambini.

15 Quanto a me, per la giustizia vedrò la tua faccia; mi sazierò della tua presenza quando mi risveglierò.

Buongiorno. Oggi è lunedì 29 dicembre


 

Per una vacanza di pieno relax a Lipari, in una zona tranquilla e a poche centinaia di metri dal centro storico dell'isola, HOTEL-ALBERGO "VILLA DIANA"
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domenica 28 dicembre 2025


Novità alla "Casa dell'orto" di via Marina Garibaldi a Canneto: Oggettistica artigianale di propria produzione in cera e cemento.





Da noi troverete anche i prodotti di sempre per orti e giardini, fiori da taglio e da balcone, mangimi e piccoli animaletti. Oltre alla realizzazione di composizioni cereali per ogni evento

La "CASA DELL'ORTO"  di Zaia Luana Gaetana, è in via Marina Garibaldi (Canneto). Telefoni 3331061296 - 3317637715


 

Permangono criticità al dissalatore. Domani in arrivo 2 navi cisterna per complessivi 4.000 metri cubi d'acqua (Comunicato)


 

Accadde...oggi...nel 1908: Il terremoto che distrusse Messina

Nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 1908, uno dei più devastanti disastri naturali della storia italiana colpì lo Stretto di Messina. Un terremoto di elevata intensità, stimato in 7,1 gradi della scala Richter, sconvolse violentemente il territorio, radendo al suolo la città di Messina e colpendo duramente anche Reggio Calabria.

La scossa principale avvenne alle prime ore del mattino, quando la popolazione era ancora nelle proprie abitazioni. In pochi secondi, edifici, chiese e infrastrutture crollarono quasi completamente, intrappolando migliaia di persone sotto le macerie. Come se non bastasse, il sisma generò un potente tsunami che si abbatté sulle coste dello Stretto, aggravando ulteriormente la distruzione e causando nuove vittime.

Il bilancio umano fu drammatico: si stima che i morti furono decine di migliaia, rendendo il terremoto del 1908 uno dei più letali eventi sismici mai registrati in Europa. Interi quartieri scomparvero, e i sopravvissuti si trovarono improvvisamente senza casa, senza cibo e senza assistenza immediata.

I soccorsi arrivarono con grande difficoltà, anche dall’estero, e segnarono uno dei primi esempi di intervento umanitario internazionale in caso di catastrofe. La tragedia del 1908 lasciò un segno profondo nella memoria collettiva italiana e portò, negli anni successivi, a una maggiore attenzione verso le norme antisismiche e la pianificazione urbana.

Ancora oggi, il terremoto di Messina rappresenta un monito sulla forza distruttiva della natura e sull’importanza della prevenzione e della sicurezza in un paese ad alto rischio sismico come l’Italia.