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lunedì 15 settembre 2008
Il nubifragio su Lipari e Vulcano (dalla Gazzetta del sud)
Un violentissimo nubifragio per fortuna concentrato in una ventina di minuti ha messo in ginocchio ieri tra le 6 e 20 e le 6 e 40 le isole di Lipari e Vulcano con danni anche abbastanza consistenti. Di lieve entità invece i danni e i disagi registrati nelle altre isole dell'arcipelago. A Lipari momenti di paura e apprensione si sono vissuti nella via Zinzolo, dove la strada è sprofondata in più punti e dove i residenti puntano il dito su lavori effettuati di recente, sulla provinciale Lipari-Canneto(all'altezza di Bagnamare), chiusa al traffico per i danni verificatisi sulla carreggiata e per il notevole quantitativo di fango e detriti depositatisi in essa e che hanno causato anche incidenti, e lungo la via Roma. Qui si è registrato il massimo della criticità. Le acque del torrente, ingrossatosi a dismisura, unitamente a pietre e detriti, sono penetrate nelle abitazioni ubicate al pianterreno e travolto lungo il tragitto tutto quello che hanno trovato. Danneggiate auto, motocicli, infissi e gli stessi arredi domestici. Un “film” già visto e al quale, purtroppo, non si riesce a trovare un serio rimedio. Le vasche realizzate a monte non riescono a contenere l'afflusso delle acque meteoriche vuoi perchè non manutenzionate, vuoi per l'inciviltà di chi ha trasformato una parte del percorso del torrente in una discarica a cielo aperto. Le acque meteoriche hanno trasportato sino alla caratteristica piazzetta di Marina Corta e alla spiaggetta limitrofa, oltre a decine di bottiglie di plastica, uno scaldabagno, un divano, un frigorifero. Lungo la strada si è fermata una sedia a rotelle. Il tutto puntualmente fotografato da diversi turisti. Non certo il massimo per un sito che è conosciuto nel mondo per essere “Patrimonio dell'Umanità”. Come anticipato fango, pietre e altri detriti hanno “coperto” altre strade, in particolare nelle zone alte dell'isola. Hanno tenuto benissimo, invece, le vasche realizzate a monte del torrente Calandra a Canneto. Motivo per cui non si è avuta la consueta invasione di residui pomiciferi sulla sede stradale. Intensissimo il lavoro dei vigili del fuoco il cui centralino è stato tempestato di telefonate da parte di chi richiedeva aiuto per abitazioni allagate, per auto in panne o per mura cadenti. Notevole anche il lavoro per gli operai e la squadra comunale di protezione civile. A coordinare e a seguire le operazioni ci hanno pensato, sin dai primi istanti, l'assessore Corrado Giannò e il dirigente Domenico Russo. Qust'ultimo poi spostatosi a Vulcano dove già stava operando il sindaco Mariano Bruno. E come anticipato, oltre a Lipari, anche Vulcano ha pagato un consistente “pegno” al violento nubifragio. Una decina di abitazioni nell'area sottostante il cratere sono state invase da acqua, fango e pietre, danni, anche consistenti, si sono registrati anche in alcune strutture a servizio dei bagnanti invase dalle acque meteoriche e con attrezzature letteralmente sommerse da fango e pietre. Anche a Vulcano le sedi stradali sono state invase da pietre e fango. Ovvi i disagi alla circolazione.