Una situazione estremamente drammatica si prospetta per la scuola statale della Regione: la drastica riduzione degli organici di personale Ata e del personale docente (solo nella provincia di Messina sono a rischio disoccupazione 500 persone, alcuni anche dopo 10 anni di precariato). Conseguenza dei tagli programmati con la manovra Berlusconi e a seguito della bocciatura della richiesta dei posti in deroga che il Governo nazionale non ha accolto (pende in tal senso un ricorso alla Corte costituzionale proposto dalla Regione per violazione delle prerogative statutarie). Sulla questione è intervenuto presso il ministero l'on. Giuseppe Picciolo per salvare almeno in parte il personale a rischio; ma il numero sparuto di posti in deroga concessi fa sì che il 14 settembre non si riusciranno ad aprire circa il 25% dei plessi scolastici distaccati. «È l'ennesima politica di tagli indiscriminati - dichiara Picciolo - e con il sindacato Cisal organizzeremo forme di protesta eclatanti al pari di quelle ben note agli onorevoli Bossi e Calderoli che anche questa volta hanno piegato la volontà di un Governo a trazione nordisrta alle logiche care alle regioni del Nord».
La Cisal, in una nota a firma di Emanuele Coppola, chiede un'audizione urgente alla Quinta Commissione Cultura Formazione e Lavoro dell'Ars «per denunciare la perdita complessiva di 1584 posti di lavoro per la Regione Sicilia di cui 1173 riferiti ai soli collaboratori scolastici, 322 assistenti amministrativi e 89 assistenti tecnici mettendo a serio rischio il funzionamento delle scuole per mancanza di personale». Si sollecita l'impegno a promuovere azioni nei confronti del Governo Nazionale per ottenere deroghe e ridurre considerevolmente la riduzione degli organici.
La Cisal mette in guardia dai seguenti rischi: classi affollatissime con parametri di alunni superiori a 30; plessi scoperti privi di collaboratori scolastici ove non potrà essere assicurata sicurezza, vigilanza degli ambienti e pulizia dei locali; laboratori completamente sprovvisti di assistenti tecnici; caduta dell'efficienza del servizio degli uffici amministrativi per carenza di personale.
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