(Gianni Iacolino) Quando mi capitava d'incontrarlo a Lipari , seduto al tavolo di un bar, o sul Corso Vittorio Emanuele, col suo passo veloce , agenda sottobraccio e l'immancabile sigaretta in bocca, era per me un momento felice, perché sapevo di incontrare una persona per bene, un uomo di altri tempi; certamente con i suoi difetti, ma col grande pregio e del senso dell'amicizia e del sorriso e dell'accoglienza : di quelli che una volta venivano chiamati "doveri".
Ma cosa si intendeva per doveri ?
Proprio tutte quelle qualita' che distinguono una persona educata " all'antica" dagli atteggiamenti distratti e spesso arroganti di molti nostri concittadini o dal perbenismo ipocrita ,purtroppo sempre di moda.
Calogero, in questo suo essere all'antica, somigliava molto al suo caro , attivissimo papa' ed alla mamma che ha seguito con amore e trepidazione, con un' assistenza amorevole ed attenta, nonostante le sue precarie e difficili condizioni di salute che lo hanno si tormentato , ma mai fiaccato,in tutti questi anni.
Con un nodo in gola, devo dirti che mi mancherai.
Ciao Calogero
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