Egregio Sig. Sindaco,
a seguito della riunione tenutasi questa mattina presso il Comune di Lipari – nel corso della quale, a causa degli ultimi tagli imposti dalla Regione e dallo Stato, ci ha manifestato la sua inversione di marcia rispetto alla possibilità di applicare la tassa di soggiorno - riteniamo opportuno con la presente ribadire le preoccupazioni e le motivazioni che ci spingono a bocciare senza appello l’eventuale proposta di applicazione della tassa di soggiorno.
1. La tassa finirebbe col penalizzare esclusivamente la ricettività ufficiale alberghiera ed extralberghiera, già abbondantemente vessata da tasse e tributi che gravano tutto l’anno su attività ricettive che di fatto hanno carattere meramente stagionale. Come diretta conseguenza di ciò, aumenterebbe ulteriormente il vantaggio di quanti agiscono nel sommerso rispetto a chi invece opera nel rispetto delle regole e della la legge, acuendo pertanto la
concorrenza sleale a danno di quest’ultimi ed “incentivando” la mancata registrazione delle presenze.
2. La tassa aumenterebbe lo svantaggio competitivo di queste isole - il cui turismo è purtroppo ancora legato in larga parte al sole e al mare - rispetto ad altre località balneari straniere del mediterraneo, in cui la tassa non viene applicata e i cui costi di erogazione dei servizi sono di gran lunga inferiori.
3. La tassa graverebbe direttamente su un'unica categoria ma finirebbe per impattare negativamente sull’intero settore turistico, considerato che la capacità di spesa del turista (per altri servizi extra quali quelli erogati da ristoranti, bar, noleggi, taxi ed esercizi commerciali in genere) verrebbe di conseguenza ridotta.
4. La tassa promuoverebbe ancora di più il turismo mordi e fuggi – più volte stigmatizzato da questa stessa amministrazione - considerato che il tributo in questione, per definizione, andrebbe a gravare esclusivamente sugli alloggiati.
5. La tassa porrebbe in serie difficoltà le strutture ricettive che hanno di fatto già trasmesso le proprie tariffe per il 2012 agli intermediari del settore.
Nella consapevolezza che una destinazione turistica debba, comunque, essere attrezzata e mantenuta quotidianamente
con interventi strutturali ed infrastrutturali pianificati e realizzati con costanza nel tempo, proponiamo, in luogo dell’applicazione della tassa di soggiorno, l’adozione della tassa di sbarco così come già proposto dall’ANCIM in sede nazionale.
Riteniamo, infatti, che tale soluzione da una parte consentirebbe sia di evitare i dissesti di bilancio dell’ente, sia di compiere gli investimenti necessari al rilancio e allo sviluppo delle Eolie, sia di ottenere un’imposizione fiscale più equa e distribuita su una base ben più ampia e collaudata (da circa otto anni attraverso l’adozione del ticket di ingresso) di contribuenti.
Cordiali saluti
Christian Del Bono (Federalberghi Eolie)
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