Da diversi anni si cerca di avviare all’interno del consiglio comunale un dibattito sulle reale situazione economico-finanziaria del nostro comune, diversi gli allarmi del ragioniere capo e diverse le richieste di auto convocazione da parte delle forze di minoranza presenti in consiglio, sia l’uno che gli altri, inascoltati dalla maggioranza e dall’amministrazione Bruno. Ancora una volta la scelta è “tutto o niente” come nella migliore tradizione del nostro sindaco, quando arriva con l’acqua alla gola ed annaspa, cerca le soluzioni più disparate e dettate dall’urgenza mai dalla programmazione e dalla previsione, ma anche questo, è un deja vù.
Cosa fare?
Come trasformare il motto “pagare tutti per pagare meno” in un provvedimento amministrativo fattibile ed approvabile in tempi brevi dal consiglio comunale, senza dover chiedere alla Regione Siciliana una norma, una legge, come propone il sindaco Bruno con la “tassa di sbarco” (con il rischio che anche Milazzo chieda ai nostri concittadini il medesimo balzello e così a cascata come già fanno per gli immigrati ospitati) o il "ticket" di 5 euro sui "turisti mordi e fuggi". Il sindaco conosce bene la materia avendo, per anni, imposto tale tributo attraverso delle ordinanze di protezione civile e non attraverso un provvedimento legislativo, con tutti i problemi che sono sorti, non ultime alcune cause perse dal nostro comune con spese ed oneri a carico della comunità.
Una amministrazione che sia in grado di programmare, a mio modesto parere, doveva e deve:
Avviare una seria lotta all’evasione. Se tutti paghiamo le tasse, tutti pagheremo di meno, senza creare disparità tra chi lavora alla luce del sole (dipendenti, imprese) e chi lavora in nero. Il problema dell’evasione non è soltanto quello delle tasse, ma incide negativamente sulla tassa sui rifiuti solidi urbani, sul consumo idrico. Occorre potenziare il servizio tributi perché individui le fasce di evasione all’interno del nostro territorio, sia attraverso l’incrocio dei dati sia attraverso la verifica sul campo delle situazioni.
Stimolare l’istituzione sia del Parco Nazionale sia dell’area marina protetta, per trasformare quelli che il sindaco dichiara "Ormai con tutti i vincoli che ci sono stati calati, siamo divenuti un "museo a cielo aperto". Le nostre isole rappresentano un piccolo territorio e non sono in grado ogni giorno di "ospitare" 10 mila pendolari che sbarcano nelle viuzze di Panarea o Stromboli con tutti i servizi (principalmente quello dei rifiuti) che scoppiano.
Soltanto attraverso questi strumenti legislativi siamo in grado, non solo di regolamentare l’afflusso dei barconi e del turismo mordi e fuggi nelle nostre isole, ma possiamo programmare un biglietto di ingresso sia nel parco sia nell’area marina protetta (penso alle centinaia e centinaia di imbarcazioni che stazionano nei nostri mari all’ancora, ma che “consumano” il nostro territorio e lasciano tonnellate di rifiuti), senza dover attendere provvedimenti legislativi che non arriveranno mai per evitare l’effetto imitazione da parte di tanti altri comuni siciliani che attraversano i nostri stessi problemi economici.
Comprendo che la proposta irriterà più di un’associazione a Lipari, ma se loro hanno alternative le propongano, senza semplicemente dire no a questi strumenti di programmazione e di controllo del nostro territorio in grado di garantire entrate finanziarie all’ente comune.
Lotta agli sprechi. Da diversi anni chiediamo un serio confronto sulle società partecipare del Comune di Lipari, sulle indennità riconosciute a presidenti e consiglieri di amministrazione, per poter confrontare il lavoro fatto con i benefici apportati al Comune di Lipari. Non intendo puntare il dito su qualche società in particolare ma le perdite alla lunga dovranno essere ripianate. Lo stesso dicasi per i costi della raccolta dei rifiuti, del deposito in discarica degli stessi e i costi di trasferimento via mare. Se produciamo meno rifiuti, avremo meno costi, sia in termini di deposito sia in termini di trasferimento quotidiani in terraferma.
Infine, visti i tempi medio lunghi delle tre proposte, ritengo che l’amministrazione non possa rinviare oltre l’istituzione dell’addizionale IRPEF, mi auguro che lo faccia in modo tale da non colpire ulteriormente i redditi dei lavoratori dipendenti e delle famiglie.
Da tre anni si parla, nel nostro comune, di crisi finanziaria, di problemi economici, ma questa amministrazione e questa maggioranza hanno evitato scientificamente ogni confronto, ogni discussione, le proposte che ho fatto, si potevano discutere per tempo per non arrivare, come sempre con il sindaco Bruno, all’ultimo momento, all’ultimo istante, quando non c’è quasi più nulla da fare, se non bere o affogare.
Giuseppe La Greca
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