Il Tribunale di Palermo ha dichiarato lo stato d'insolvenza del Cefop, centro di formazione professionale in Sicilia con oltre 1.000 dipendenti a libro paga e debiti per circa 40 milioni di euro. La sentenza è stata emessa dalla quarta sezione civile e fallimentare, presieduta da Antonio Novara.
I giudici hanno nominato tre commissari giudiziali (Bartoli Antoniolli, Giuseppe Benedetto e Ciro Falanga) e hanno disposto che la gestione dell'impresa, sino al decreto di apertura della procedura di amministrazione straordinaria ovvero fino al decreto che dichiara il fallimento, sia affidata agli organi dell'associazione che la eserciteranno sotto la vigilanza proprio dei commissari.
Proprio grazie a questa decisione che getta le basi per il salvataggio della società, il Cefop entro qualche giorno potrà predisporre la documentazione necessaria per ottenere l'accreditamento dalla Regione e rientrare nell'elenco degli enti che otterranno i finanziamenti del Prof. Con l'arrivo dei commissari si aprè una nuova fase, per cui l'ente può richiedere il Durc (documento unico di regolarità contributiva) che era stato negato alla precedente gestione a causa dei problemi finanziari e della situazione debitoria. Il possesso del Durc a sua volta permetterà di rimettere in moto la procedura per l'accreditamento del Cefop che dunque potrebbe riavviare l'attività dopo mesi di stop con i lavoratori più volte scesi in piazza per rivendicare gli stipendi arretrati, circa 20 milioni in totale.
Il Tribunale ha concesso due giorni di tempo al Cefop per depositare i bilanci e le scritture contabili e ha fissato al prossimo 21 marzo l'adunanza davanti al giudice delegato, Angela Notaro, per l'esame dello stato passivo. I creditori che vantano diritti reali o personali sui beni in possesso del Cefop hanno trenta giorni di tempo per la presentazione delle domande di insinuazione allo stato passivo.
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