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giovedì 3 novembre 2011

Le parole dimenticate di Giuseppe La Greca


Seguo con interesse la rassegna stampa e le notizie che giorno per giorno appaiono sui quotidiani on-line delle Isole Eolie. Ho letto ed ho provato a seguire con attenzione il dibattito intorno alle prossime elezioni amministrative e sento che prima di parlare di programmi occorre riportare ad un uso quotidiano alcune parole chiave che qualsiasi amministrazione deve avere e che negli ultimi dieci anni sono state dimenticate:
Partecipazione: i comitati cittadini sorti negli ultimi anni per la portualità,  i trasporti, il problema del depuratore a Canneto Dentro, la problematica dell’ospedale, solo per citare gli ultimi arrivati, rappresentano la conferma che questa amministrazione non ha avuto la capacità di coinvolgere la propria comunità nelle scelte che si andavano a fare. I cittadini si sono visti espropriati dei propri diritti senza poter fare le proprie osservazioni, avanzare delle proposte alternative. Si sono dovuti mobilitare, produrre ricorsi costosi al T.A.R., sobbarcare occupazioni di navi e di ospedali per rivendicare i propri diritti costituzionali. Una amministrazione alternativa a quella attuale, non condizionata dal marianismo, deve fare della partecipazione la propria bandiera.
Confronto: questa maggioranza, questa amministrazione hanno sistematicamente evitato il confronto non solo con la propria comunità, ma anche in consiglio comunale. Decine e decine sono state le autoconvocazioni sui problemi del Paese, ma nessun confronto serio e costruttivo è stata avviato su un qualsiasi problema, uno su tutti: la portualità. Di fronte ad ordini del giorno votati a maggioranza dal consiglio comunale sia il presidente del consiglio sia il sindaco hanno preferito far finta di nulla, nessuna discussione; ed ancora oggi a circa sei mesi dalla fine del mandato non si sa niente della messa in sicurezza di sottomonastero o della messa in sicurezza del Porto di Filicudi.
Trasparenza: come per gli iceberg oggi vediamo soltanto la punta dei problemi che la nuova amministrazione dovrà affrontare e risolvere con gravi sacrifici per l’intera comunità eoliana,  provocati dalla mancanza di trasparenza nella scelte economico finanziarie di questa amministrazione. Com’è possibile accumulare debiti fuori bilancio per oltre due milioni ed ottocentomila euro dopo che il ragioniere capo negli ultimi tre/ quattro anni ha lanciato degli allarmi pubblici, attraverso lettere e note che di volta in volta sono state trasformate dalle forze di opposizione in mozioni, ordini del giorno, autoconvocazioni, rimaste lettera morta. La mancanza di trasparenza favorisce lo scarica barile tanto caro a questa amministrazione: non sono stato io, è stato il sindaco tal dei tali trent’anni fa, e chi ha fantasia puoi aggiungerci quello che meglio ritiene, basta ripercorrere le notizie di stampa e leggere le dichiarazioni degli assessori o del vice sindaco contro il sindaco ed i colleghi, per poi ritrovarsi a marciare a braccetto dietro le processioni. Una amministrazione trasparente deve fare l’elenco dei debiti che trova all’inizio del mandato e pubblicarlo e lo stesso deve fare al momento della chiusura del mandato. Errare è umano, perseverare diabolico, e noi adesso ci troviamo nel secondo caso.
Efficienza, efficacia, economicità: per illustrare questo punto parto dall’ultimo caso che la stampa ci propone: il trasferimento dei rifiuti in terraferma. Trasportiamo con nave dedicata i rifiuti prima dalle isole a Lipari (1998/2001) e poi da Lipari alla terraferma (2001/2011) da oltre un decennio. La nostra comunità sostiene due tipi di spesa: il trasporto vero e proprio con la nave dedicata, a totale carico della Regione, ed il deposito dei rifiuti nella discarica autorizzata, oltre 500 mila euro, a totale carico della nostra comunità.
Una amministrazione efficiente, efficace e che programma per il bene della propria comunità doveva porsi una serie di domande e programmare una riduzione dei costi. Ad esempio: compatto e riduco i rifiuti differenziati e li trasferisco in determinati periodi, anche utilizzando le navi di linea (la plastica, la carta, il vetro, possono essere trasferiti con mezzi ordinari e ridurre i trasferimenti della nave dedicata); riduco la produzione di rifiuti per ridurre i quantitativi da depositare in discarica e risparmio sulla tassa di deposito, faccio delle economie.
Ma qualcuno ha mai sentito parlare di un programma di questo tipo?
Qualcuno ha mai visto gli amministratori delle varie società promosse dall’amministrazione, tipo ATO, andare in consiglio comunale per illustrare i loro programma in questa direzione? Illustrare gli obiettivi raggiunti dalla racconta differenziata? Ha letto una qualche relazione in tal senso?
Oggi ci troviamo di fronte ad un’altra emergenza. Se la Regione Siciliana taglia il contributo per il servizio della nave dedicata dove troviamo i soldi per effettuare il trasferimento?
 In questi giorni alcuni dei sostenitori dell’attuale amministrazione cercano di spostare “l’amaro calice” e l’attenzione dei cittadini dai problemi quotidiani che la futura amministrazione erediterà verso i “programmi”; è facile parlare di programmi in questo momento, dopo aver sostenuto un’amministrazione che di programmi non ne ha saputi fare e quelli che ha messo in campo sono falliti miseramente perché si scontravano con la programmazione urbanistica regionale e nazionale che in molti casi hanno rigettato.
Anche qui voglio fare un brevissimo esempio di come si riesce a distogliere l’attenzione della gente: ricordate la lunga polemica sull’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie e di come alcuni assessori si sono battuti per difendere la nostra agricoltura, la tutela del territorio, il diritto di proprietà (visto che si voleva attuare il sistematico esproprio delle proprietà), e non come sostenevano gli ambientalisti la caccia.
Bene si battevano per l’agricoltura e per non espropriare i diritti di proprietà degli eoliani, ma come mai questi stessi assessori non si sono battuti alla morte, come hanno fatto nella vicina Salina, per la problematica dei fuochi controllati in agricoltura? Forse i nostri contadini non hanno bisogno di pulire i propri fondi?
Perché non si sono battuti alla morte per contrastare gli incendi che devastano il nostro territorio e provocano frane e dissesti ad ogni occasione di precipitazioni atmosferiche?
Perché non hanno promosso, proposto, cercato di individuare delle linee di sviluppo dell’agricoltura di eccellenza nelle nostre isole? Vedasi in vigneto a Panarea messo su da due ragazzi milanesi? Demagogia. Pura demagogia, il tempo è galantuomo.
Possiamo parlare di programmi in qualsiasi momento ma lo possiamo fare soltanto attraverso la partecipazione, il confronto, la trasparenza, avendo sempre presente l’interesse della nostra comunità e non l’interesse di pochi privilegiati; ricordando a noi stessi chi siamo e chi abbiamo sostenuto, chi ha fatto opposizione e chi ha goduto dei benefici di un sostegno all’attuale amministrazione.
Giuseppe La Greca

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