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venerdì 24 febbraio 2012

La politica è lontana dai giovani o sono i giovani lontani dalla politica?

(Alberto Biviano) “Il fine giustifica i mezzi”. Questa frase ha finito per sintetizzare grossolanamente il pensiero di Machiavelli, che di certo non è il primo filosofo ad aver cercato di capire la politica in chiave razionale e scientifica. Questa frase riportata ne “Il Principe”, trattato di dottrina politica, ha alle spalle tutto il travaglio politico europeo e italiano dell’inizio dell’età moderna. Machiavelli, con le sue letture dei classici antichi e infine con la sua profonda riflessione teorica, descrisse la politica, quella che regola la nostra nazione.
Probabilmente la politica dei giorni nostri non rispecchia più alcun punto dell’ideologia di Machiavelli.
Abbiamo una politica molto strana che ha frainteso la frase citata all’inizio. Questa ha allontanato i giovani ? Forse si. I giovani, vedendosi scoraggiati da coloro che dovrebbero dare opportunità sia di lavoro che in altri campi, non riescono ad avere un vero e proprio orientamento politico.
Ci sono ragazzi che rifiutano categoricamente il pensiero di entrare in politica e/o commentare le situazioni odierne, se non addirittura con la paura del “rischio” di esporsi. Altri, invece, si reputano confusi ed incapaci di un pensiero proprio.
Perché?
Oggi più che mai, in una società bloccata come quella italiana, in un momento storico in cui la politica è vissuta con distacco e disinteresse soprattutto dalle giovani generazioni, serve educazione alla stessa, serve a trovare nuovi stimoli e un nuovo slancio per ripartire, soprattutto attraverso il confronto tra i cittadini più giovani e chi la politica la fa con ruoli di responsabilità.
I giovani si allontanano dalla politica perché la politica non li ascolta!!I suoi attori sono vecchi e a essere difesi sono solo gli interessi consolidati. La società si muove molto più velocemente di una politica incapace di incidere e prendere decisioni. Dobbiamo dare voce a chi è invece fuori dal sistema, agli outsider, a quelli che non hanno Santi in paradiso.
Come accennato all’inizio, il giovane deve essere “spinto” per rendersi attivo, deve avere l’opportunità di scegliere il meglio per il proprio futuro. Solo che, ora come ora, non gli è possibile; venendo a conoscenza degli scandali che coinvolgono le più alte cariche dello stato è comprensibile il rifiuto della politica nella quotidianità  e quindi nella propria vita. Inoltre i giovani vengono quotidianamente “bombardati” dalle opinioni dei genitori, i quali li definiscono oziosi, pigri e sfaccendati.
Credo che la vera soluzione dovrebbe partire proprio dalla politica stessa: iniziare a “porgere” una mano, iniziare a far capire che essa non è un insieme di scandali e che la vita politica può e deve interessare il giovane. Probabilmente non sarà una soluzione immediata e facile, ma iniziando già da adesso in futuro si potrà avere una generazione che riesca ad espandere la propria cultura anche verso la politica.
Urge una programmazione politica legata al patto per la crescita del paese, cosicchè vi sia più lavoro, ovvero quel miraggio a cui aspirano tutti quei giovani che ancora non ce l’hanno, che non studiano, privi di voce e di possibilità di dignità. Centinaia e centinaia di ragazzi sono messi ai margini della politica, la quale non si pone il problema dell’altro grande patto, quello tra generazioni, della necessità di dare a loro la speranza di poter costruire un futuro migliore, come quello verso il quale i nostri genitori hanno sempre cercato di indirizzarci.
Viva i Giovani, viva il futuro dei Giovani Eoliani, viva Lipari, la Sicilia e l’Italia intera!!!!

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