II Governatore siciliano Raffaele Lombardo "e il suo attuale governo sono assolutamente inadeguati ad affrontare e avviare a soluzione i gravi problemi dell'Isola". Non solo. A fronte di una grave crisi che sta scuotendo la Sicilia "l'impegno di Lombardo e' esclusivamente rivolto a completare il puzzle delle nomine e degli incarichi di sottogoverno, siano essi di consulenza o di commissariamento, oppure di inserimento nei consigli d'amministrazione di Enti e Societa' regionali. Nomine che raggiungono una quantita' spropositata, approssimativamente vicina a quota mille". Sono soltanto alcuni stralci della mozione di sfiducia presentata all'Ars da Pid, Pdl e Grande Sud contro il Presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo.
"Nell'aprile 2008 si sono svolte le elezioni regionali per il rinnovo dell'Assemblea regionale siciliana e per l'elezione del Presidente della Regione. In quella tornata elettorale gli elettori hanno sancito inequivocabilmente il successo della coalizione del centro destra, rappresentata allora da Pdl, Udc e Mpa e l'elezione alla Presidenza della Regione di Raffaele Lombardo - si legge nella mozione - dopo pochi mesi il Presidente della Regione ha cominciato a stravolgere il quadro politico sostenuto dagli elettori, inaugurando la politica delle ''geometrie variabili'', successivamente lo stesso Presidente Lombardo, portando alle estreme conseguenze le sue geometrie, ha formato altri tre governi, che sommandosi a quello iniziale raggiungono il numero di quattro, di cui gli ultimi due ribaltonisti, trasformisti, e fondati sul tradimento, complessivamente tali da rappresentare un primato di instabilita' paragonabile a quelli della cosiddetta Prima Repubblica, con l'aggravante di essere stati composti in un contesto completamente diverso e regolato da una legge differente, che prevede l'elezione diretta proprio per potenziare la durata e la stabilita' dei governi".
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