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sabato 11 febbraio 2012

Se solo la dignità si potesse vendere in fiale o in pillole (di Daniela Merlo)

Vorrei raccontare un episodio accaduto qualche giorno fa ad una ragazza straniera che vive nel nostro paese. Si è recata presso una farmacia di Lipari per acquistare una macchinetta per aerosol.
Ne ha bisogno la madre della ragazza, malata e con pochissime possibilità economiche. Anche la ragazza non vive in condizioni agiate ma per sua madre compie sempre grandi sforzi per mandarle le medicine di cui ha bisogno.
Il farmacista le vende un apparecchio dal costo di euro 125,00 ma le fa uno sconto di Euro 25,00 garantendole in dotazione anche una batteria. La ragazza paga, va a casa e controlla che tutti i pezzi siano nella scatola. Si accorge che manca proprio la batteria ( pezzo n. 18 del manuale)
Si reca nuovamente in farmacia e spiega del pezzo mancante. Il farmacista un pò impacciato cerca e dice di non trovarla. Poi cerca in magazzino e...tira fuori una batteria. "Sei stata fortunata", aggiunge! Ma la batteria costa Euro 50'00. La ragazza sobbalza e dice: "ma scusa non doveva essere con l'apparecchio"? Va bene, dice il farmacista te la faccio Euro 25'00.
Ma la ragazza dice di non avere altri 25'00 Euro, lui dice: poi me li porti.
Lei è una persona di poche possibilità ma di parola, e li porterà non appena possibile.
Ma io sono abbastanza incazzata peer l'accaduto! 
1-La batteria doveva essere comnpresa, cosi come risultava dal manuale e cosi come il farmacista aveva garantito;
2-Se aveva fatto uno sconto di Euro 25'00 all'inizio, sapendo (almeno spero) che la batteria fosse contenuta all'interno, perchè poi ne chiede prima 50 e poi 25 di euro?
3-Con tutto quello che i farmacisti guadagnano, c'era bisogno di mortificare una ragazza che non ha possibilità e che non accetta aiuti(nemmeno il mio) perchè ha una grande dignità ed una grande onestà.
Se solo la dignità si potesse vendere in fiale o in pillole, poterne prendere una dose al giorno o all'occorrenza, certo non sarebbe male!
Io non so chi sia il farmacista ma spero che quando la ragazza si presenterà presso la farmacia per saldare il suo "debito", le venga detto: Mi dispiace, ho commesso un errore!
Daniela Merlo

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