L'ambizioso piano di espansione di Siremar/Compagnia delle isole

ildenaro.it
Siremar parte alla conquista del Mediterraneo. La compagnia palermitana rilevata da Compagnia delle Isole, cordata composta in primis da Salvatore Lauro e Regione Sicilia, ha un ambizioso piano di espansione nel Mare Nostrum, che prevede la “realizzazione” di autostrade del mare tra Gioia Tauro e Milazzo, Reggio Calabria e Catania, Trapani e Pantelleria e collegamenti internazionali come la Trapani-Barcellona, in Spagna, o il prolungamento a Tunisi della Palermo-Pantelleria, senza escludere in un momento successivo lo “sbarco” in altri Paesi della sponda Sud, come Egitto, Libia e la più orientale Turchia. A confermarlo al Denaro è l’armatore napoletano, presidente della Compagnia delle Isole, dopo le anticipazioni di Ship2Shore.
Il piano è stato predisposto dalla società di consulenza Accuracy, che lo ha condensato in uno studio intitolato “Compagnia delle Isole e l’operazione Siremar. Overview, posizionamento competitivo e possibilità di sviluppo”. La parte più innovativa del documento è quella relativa ai piani per il futuro elaborati proprio da Compagnia delle Isole per Siremar. “Per supportare la strategia di crescita della società – si legge nel documento reso noto da Ship2Shore – saranno intraprese azioni commerciali volte all’ampliamento del network, attraverso l’integrazione con altre modalità di trasporto (ad esempio, per i trasferimenti inter-isole in Sicilia nei periodi di bassa stagione, si potranno sviluppare linee di collegamento a mezzo di idrovolanti); allo sviluppo dei canali di vendita tradizionali integrati con una piattaforma internet in linea con gli altri operatori di mercato; all’offerta di nuovi servizi (collegamenti nazionali e internazionali) e di qualità più elevata, al fine di guadagnare quote di mercato; a rafforzare la presenza commerciale facendo leva sul marchio e sugli assets distintivi”.
Per fare ciò la strategia delineata da Accuracy prevede di “recuperare la produttività mediante un’efficiente ed efficace allocazione delle risorse, in relazione alla rivisitazione delle tabelle di armamento e degli investimenti sulla flotta; sviluppare la ‘metropolitana del mare’, ossia la realizzazione di una rete di trasporti che copra tutti i collegamenti via mare tra le città della fascia costiera siciliana; sviluppare nuovo traffico, sia passeggeri che merci, da e per la Sicilia”.
Come opportunità è indicata la “crescita della Sicilia come piattaforma intermodale del Mediterraneo, mentre le minacce sono individuate nel caro-carburante”. Specificato infatti che “il nuovo modello di gestione implementato da Compagnia delle Isole permetterà un miglioramento del margine operativo lordo” di Siremar, il documento si conclude preconizzando “l’ammodernamento della flotta attraverso la sostituzione di alcune imbarcazioni (traghetti-aliscafi) e significativi interventi di rinnovo sulla flotta esistente”.
Lauro spiega al Denaro che “il problema maggiore oggi è la nafta e i suoi costi elevati”. Per questo motivo, dice l’armatore, il futuro sono le “green ship”s, ovvero le navi verdi, unità a minore impatto ambientale.
Il 65,3 per cento del capitale di Compagnia delle Isole è in mano a Mediterranea Holding di Navigazione, controllata dalla Regione Sicilia con il 43,02 per cento e partecipata al 34,26 da gruppo partenopeo Lauro.it, che controlla direttamente il 5,4 per cento di Compagnia delle isole; il 21,8 per cento fa capo a Davimar Eolie di Navigazione (società della famiglia Taranto, titolare di Tarnav, compagnia che opera minicrociere giornaliere alle Eolie); il 5,4 a Isolemar (realtà che raggruppa numerosi imprenditori turistici e immobiliari, la compagnia sarda Delcomar e la stessa Davimar); l’1,9 a Navigazione Generale Italiana (a sua volta partecipata al 50 per cento da Caronte & Tourist delle famiglie Franza e Matacena e al 50 da Società Generale Marittima della famiglia La Cava); lo 0,1 per cento, infine. a Sicilia Occidentale Marittima (società facente capo alla trapanese Riccardo Sanges).