E’ operativa da ieri la riforma dei tribunali, che ha imposto la chiusura delle sedi distaccate di Milazzo e Lipari, con l’accorpamento dei giudizi pendenti presso l’unica sede di Barcellona.
La struttura giudiziaria della città del Longano, infatti, dovrà sopportare, con le attuali forze a disposizione, un carico di lavoro che somma ai procedimenti di Barcellona anche quelli delle due sezioni distaccate, che hanno già chiuso battenti.
Il presidente del Tribunale, Michele Galluccio, insieme al Comune di Barcellona, in questi mesi ha riorganizzato i locali di piazza Falcone Borsellino, ricavando alcune aule nel seminterrato della struttura un tempo utilizzata dalla Procura, prima del trasferimento nei locali in affitto di via Camarda. Diventando quindi 6 rispetto alle 4 precedenti, le aule a disposizione dei giudici penali ed amministrativi per lo svolgimento delle udienze, a cui si aggiungono quelle destinati alla udienze preliminari. Le cancellerie saranno invece concentrate soprattutto al primo piano dell’edificio. E’ questa l’unica soluzione percorribile per evitare il blocco delle udienze nella sede attualmente a disposizione del tribunale. Sul problema strutturale del Tribunale di Barcellona, l’Ordine degli Avvocati delle città del Longano, attraverso il presidente Francesco Russo e l’interno consiglio, si è sempre battuto per la realizzazione di un palazzo di giustizia gemello a quello esistente, in un’area già destinata a questa struttura, così da limitare i disagi per gli operatori della giustizia, dagli avvocati ai magistrati, agli stessi cancellieri.
Considerati i tempi ed i costi per la realizzazione di questo progetto, l’ipotesi che viene ventilata in queste settimane è quella di reperire nuovi locali privati, nei pressi dello stesso Tribunale, per concretare tutti gli uffici evitando la dispersione dell sedi sul territorio. In questo senso ci sarebbe la disponibilità di massima dei proprietari di un edificio di recente costruzione, che potrebbe accogliere tutti gli uffici esterni.
A rendere complessa la situazione operativa del tribunale di Barcellona c’è anche una cronica carenza di personale, non solo tra i magistrati, ma anche tra i cancellieri. L’unione delle sede distaccate infatti non sembra aver portato benefici in questo senso, perché gran parte del personale di Milazzo e Lipari ha scelto di trasferirsi in altre sedi, appesantendo la situazione a Barcellona, dove sono imminenti alcuni pensionamenti. Difficile è anche la situazione dei giudici in servizio, con una dotazione sottodimensionati e con cinque unità in meno rispetto alla pianta organica. Il presidente Galluccio anche per questo ha chiesto di applicare a Barcellona giudici in organico presso la Corte d’Appello di Messina, considerato che al momento, dopo il trasferimento a Messina di due giudici, Francesco Catanesi e Assunta Cardamone, si registrato almeno altri tre posti vacanti, legate alla mancata assegnazione di un giudice ed al congedo per maternità delle dottoresse Biancamaria Biondo e Simona Finocchiaro. Anche per questo lo stesso presidente ha chiesto di inserire Barcellona tra le sedi disagiate per l’assegnazione dei prossimi togati di prima nomina, anche se il problema delle carenza d’organico andrebbe risolto con il trasferimento volontario di giudici che scelgano di restare a Barcellona, così da garantire una maggiore continuità nell’attività giudiziaria, riducendo i tempi per la definizione dei procedimenti civili e penali.
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