oggi ho letto l’articolo sulla
edicola votiva situata sulla punta di S.
Francesco e mi compiaccio che c’è ancora qualcuno che conserva alcuni valori
che i nostri predecessori con fede e amore ci hanno insegnato. Davvero
ammirevole !
Non
so a quando risale la foto da Lei pubblicata , perché se fosse di recente, ho
notato che in quella roccia manca qualcosa. Io ormai da anni non frequento più
il mare ma mi ricordo che durante la mia giovane età , un giovane sub durante
una battuta di caccia alla cernia, in apnea, sotto quella roccia ad una profondità di circa
20 metri perse la vita . Fu trovato incastrato tra le pareti di una piccola tana con una cernia ancora
infilzata all’arpione del suo fucile.
Mi ricordo quando lo portarono a Portinente
, per portarlo al vicino ospedale per decretarne la morte e poi consegnarlo
alle autorità per il rito . A seguito di tanto dolore la famiglia pose in
quella roccia, proprio alla base dell’edicola ( dove si vede l’erbetta), una
piccola lapide di marmo, in sua memoria.
Che fine ha fatto ?
Quando
passavo di la con la mia barca ne approfittavo sempre per rivolgere una
preghiera a S. Francesco e a quel giovane sfortunato .
La
cosa mi dispiacerebbe molto , perché col passare degli anni anche quel gesto di
amore ,testimonianza di fede, è stato tristemente cancellato .
Giovanni Giardina
Ndd- Caro Giovanni, la foto è recentissima. Abbiamo girato il tuo quesito a chi ha lavorato alla Croce per saperne di più.
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