“Una autoconvocazione del consiglio comunale per affrontare i problemi degli ex-dipendenti della Pumex non può che trovarci favorevoli”, dichiara il consigliere Pietro Lo Cascio, “la Sinistra è sempre stata e continuerà ad essere solidale con i lavoratori dell’azienda, purché il problema sia affrontato con onestà intellettuale e senza strumentalizzazioni inutili o addirittura autolesionistiche”. Secondo l’esponente de La Sinistra, i riferimenti all’Unesco o alle sue presunte responsabilità sono infatti utili soltanto a distogliere l’attenzione da quelle reali, che vanno invece ricondotte al costante, palese disimpegno dei governi regionali che si sono succeduti dal 2007 ad oggi: è colpa di una cattiva politica se questi lavoratori sono stati trasformati nei più precari tra i precari siciliani. “È chiaro che in consiglio dovremo però discutere anche di altre questioni”, continua Lo Cascio, “la vicenda degli ex-dipendenti Pumex è uno tra i tanti problemi occupazionali che affliggono il paese, ma certamente non è l’unico. Qualche anno prima di venire chiusa dalla magistratura, infatti, la Pumex aveva licenziato altri lavoratori, della cui sorte in un primo tempo si era occupato il comune, poi più nessuno. Eppure, anche loro hanno pagato un prezzo pesantissimo, perdendo il lavoro a causa di spregiudicate strategie aziendali e del successivo disinteresse della classe politica”.
Ma c’è dell’altro. “Non mi pare che nessuno abbia finora posto la questione dei lavoratori che ogni estate sono costretti a sospendere le proprie attività per il blocco dell’edilizia. Ma anche costoro, e sono certamente numerosi, pagano il fatto di vivere in luoghi dove un’economia basata principalmente sul turismo impone scelte precise. Le istituzioni non possono però limitarsi a emettere divieti, devono fornire soluzioni a tutela di chi viene obbligato a rinunciare alla propria attività lavorativa e alla propria professionalità per parecchie settimane o addirittura per diversi mesi – in alcune isole il blocco va dal 1 giugno al 15 settembre – e ogni estate si trova costretto a ricorrere a precarie alternative, finendo spesso per alimentare il mercato del lavoro nero. Se si parla di “prezzo sociale”, non si possono usare due pesi e due misure.” Con queste dichiarazioni, il consigliere Lo Cascio ha anticipato la posizione de La Sinistra eoliana sull’argomento che verrà affrontato durante il prossimo consiglio comunale.
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