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martedì 12 agosto 2014

Manovra approvata all’Ars senza le parti impugnate

È stato approvato con l’astensione del centrodestra l’ordine del giorno che autorizza il governo targato Rosario Crocetta a promulgare la manovra ter senza le parti impugnate dal commissario dello Stato per la Regione siciliana. La scure del prefetto Carmelo Aronica sabato scorso si è abbattuta su 21 articoli. L’orientamento dell’Assemblea è quello di trasformare le norme cassate dal prefetto Carmelo Aronica in appositi disegni di legge, che saranno trattati alla riapertura dei lavori.
Via libera all’unanimità anche alla promulgazione del ddl sui testimoni di giustizia, che estende questi ultimi i benefici delle vittime di mafia, tra cui l’assunzione all’interno delle amministrazioni della Regione siciliana, senza il comma cassato dal commissario dello Stato, relativo alla possibilità di estendere quel beneficio ai figli dei testimoni di giustizia. Raggiunto poi l’accordo sulla trattazione nella prossima seduta dell’Ars della moltitudine di ordini del giorno, che oggi i parlamentari della maggioranza e dell’opposizione avevano presentato dopo la pesante impugnativa del commissario dello Stato.
“È una mole consistente nella quantità e nella qualità – ha detto intervenendo a Sala d’Ercole il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone -. Non si può mortificare in tal mondo il lavoro dei parlamentari, chiediamo di rinviarli ad una seduta dedicata”. Una posizione accolta dal governatore Rosario Crocetta.
L’approvazione della manovra ter senza le parti impugnate è stata condivisa dal presidente della commissione Bilancio dell’Ars, il centrista Nino Dina, e da Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Democratici riformisti per la Sicilia, secondo il quale ”il cuore pulsante della manovra finanziaria non è stato intaccato minimamente dal giudizio di costituzionalità del commissario Aronica”.
Duro, invece, il giudizio dei coordinatori regionali di Ncd, Francesco Cascio e Giuseppe Castiglione, per i quali ”Crocetta e la sua Giunta sono ormai da tempo allo sbando e navigano totalmente a vista”.
“L’impugnativa del Commissario dello Stato di ben 21 articoli della finanziaria – concludono – rappresenta l’ennesimo fallimento di Crocetta e svela la totale incapacità di programmare le risorse e il rilancio dell’occupazione e dello sviluppo, peraltro, in una situazione di gravissima crisi economica, con il bilancio prossimo al default, che non consentirà di provvedere nei prossimi mesi al pagamento degli stipendi”.
Dopo il voto di ieri, Sala d’Ercole riprenderà i lavori il prossimo 16 settembre. All’ordine del giorno, tra l’altro, l’elezione del vice presidente dell’Ars, incarico lasciato vacante da Salvo Pogliese (Fi), volato all’europarlamento. Le sedute delle commissioni parlamentari, invece, riprenderanno il prossimo 8 settembre.

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