Si continua a parlare quale turismo per le Eolie, quale turismo vogliamo…….
Ho avuto modo, negli anni, di richiamare diverse volte quanto scriveva Gin Racheli nel suo volume “”EOLIE DI VENTO E DI FUOCO”” Mursia Editore, pur essendo un volume scritto diversi anni fa, mi sembra che ancora sia attuale e dia diversi spunti di riflessione: “”Le Eolie sarebbero fatte per un turismo raccolto, attento, capace di silenzio; sono fatte per un’esperienza interiore profonda di incomparabili e irripetibili incontri con la natura, la storia, l’arte. La loro dimensione fisica non consente grandi numeri, non è compatibile con le grandi masse. Perciò quel che vi accade in agosto è pura follia,……………………………..il convincimento che il migliore utilizzo economico della risorsa “turismo” nelle isole consiste nella sua qualificazione, cioè nasce dal coraggio di porre limiti e di compiere selezioni di qualità e di quantità. Occorre agire enfatizzando tutti i valori dell’arcipelago; l’interesse vulcanologico e quello storico-archeologico, entrambi di portata mondiale; la forza e la bellezza del mare che si prestano assai più a una vita di nobili sport marinari piuttosto che ad una generalizzata e snervante vita di spiaggia; la presenza di fonti termali a Lipari e Vulcano. Da ciò traggono alimento forme di turismo più selettive quali viaggi di studio, congressi, scuole di vela e sport marini, termalismo, escursionismo guidato. Per contro occorre vietare e scoraggiare ogni uso ed abuso consumistico del territorio e ciò si riferisce sia al turismo d’élite sia a quello massivo del libero campeggio o degli arrivi senza prenotazione””.
Volume stampato più volte tra la fine degli anni 70/inizi anni 80, attualizzando ad oggi quelle considerazioni, ognuno può trarre le sue riflessioni.
Io vedrei bene qualsiasi iniziativa che cerchi di portare o di riportare alle Eolie le “”famiglie””, nuclei familiari che arrivano e soggiornano per periodi almeno medi.
Massimo Ristuccia
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