Ma in quale orario avviene tutto questo? Per i paesi che adottano il fuso orario dell’Europa centrale (UTC+1) quando scattano le ore 2:00 antimeridiane dell’ultima domenica di marzo a Berlino gli orologi vengono spostati avanti di un’ora, cioè l’ora che inizia alle 2:00 e termina alle 3:00 viene soppressa. Nel passaggio inverso (che avviene l’ultima domenica di ottobre), quando scattano le ore 3:00 antimeridiane si riporta l’orologio indietro di un’ora. Questi orari sono stati scelti perché sono quelli in cui la circolazione dei treni e degli altri mezzi pubblici è ridotta al minimo e quindi si minimizzano i disallineamenti rispetto agli orari giornalieri programmati. Nel caso nostro quindi, con il ritorno dell’ora solare si dormirà un’ora in più nel prossimo weekend. Il cambio di ora potrebbe dunque creare problemi i primi tempi. Sarà sufficiente abituarsi per tornare ai normali ritmi quotidiani.
Ma cosa comporta tutto questo per il nostro organismo. Ne risentirà? Nei giorni immediatamente successivi al cambio dell’ora , alcune persone lamentano disturbi dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Si tratta dello stesso fenomeno che si riscontra nelle persone che viaggiano in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari (il cosiddetto jet lag). Nel caso del cambio dell’ora però l’effetto è minore perché il cambiamento di orario è di una sola ora e molte persone non avvertono alcun disturbo.
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