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mercoledì 14 gennaio 2015

La "Ricetta del sindaco" :108 Comuni, 108 Sindaci, 108 ricette. Il giornalista Massimiliano Cavaleri in un volume racconta, attaverso la tradizione gastronomica, la belissima provincia di Messina


Terra, mare e sapori sono gli ingredienti di un libro nato da un’idea del giornalista Massimiliano Cavaleri con l’obiettivo di raccontare attraverso la tradizione gastronomica il territorio della Provincia di Messina, ricca di borghi considerati tra i più belli d’Italia. Il cibo non è solo un alimento ma l’icona di un’identità, appartenenza tradotta in precise caratterizzazioni; si fraziona in mille microrealtà nella stessa Nazione a seconda di storia, produzioni, esperienze, talvolta influenzate dal corso degli eventi o da vicende legate a personaggi che magari hanno lasciato un’impronta con il loro estro creativo. Perché il cibo è natura, lavoro, ispirazione, arte: accompagna la nostra quotidianità, ci contraddistingue, ci impigrisce o esalta; è presente nei momenti importanti perché ogni festa si lega a un banchetto
In questo libro, pubblicato da Europa Due Media & Congress con prefazione di Maria Grazia Cucinotta, le pietanze sono un pretesto per intraprendere un percorso di conoscenza del territorio, un viaggio nel patrimonio storico, artistico e culturale, tra sapori e costumi dei tanti piccoli paesi che rendono ancor più ricca la Sicilia, luogo dell’anima; terra di mare, leggende, fragranze inebrianti; caleidoscopio di usi e tradizioni attraverso cui riscoprire quel comune sentire che a tavola aggrega e si fonde in un intreccio di odori e sapori, armonia tra chi produce e chi prepara, entrambi custodi di ricette millenarie. Terra, mare e sapori sono i veri “ingredienti” del volume che spazia dallo Ionio al Tirreno, dalla Valle dell’Alcantaraa quella d’Agrò, dai Nebrodi alle Isole Eolie: un percorso geografico in grado di far riassaporare pietanze genuine, dall’eccellenza dei primi piatti ai dolci “made in Messina”. Compagni di viaggio i Primi Cittadini, pronti ad autografare le ricette tipiche della propria comunità: un imprinting su piatti antichi trasmessi dai nonni, su ingredienti autoctoni che hanno fatto decollare aziende e filiere produttive, su usanze d’obbligo in alcune festività. Il tutto personalizzato magari con un guizzo di fantasia e qualche curiosità.

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