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martedì 23 giugno 2009

Il sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo e Salina a Linea Blu

Si è svolto lo scorso week-end, nell’incantevole scenario di San Vito Lo Capo (TP)la manifestazione Cuscous fish 2009, kermesse interamente dedicata al palato e all’antica tradizione della pesca legata al territorio. Una tre giorni, dedicata al cous cous preparato con il pesce povero, per assaggiare un anticipo del Cous Cous Fest e conoscere più da vicino i sapori del mare di San Vito Lo Capo e le tecniche di pesca che i pescatori si tramandano di generazione in generazione.
Il programma prevedeva degustazioni gratuite di cous cous, battute di pesca turismo accompagnati dai pescatori sanvitesi, sfide di cucina e spettacoli. Compagni di questo “viaggio” tra pesci e pescatori di San Vito lo Capo, sono stati Edoardo Raspelli, conduttore di Mela Verde e Attenti al lupo, il volto televisivo di Linea Blu di Donatella Bianchi e il “carisma gastronomico” di Laura Ravaioli, giornalista televisiva esperta di food.
Nell’ambito della Rassegna si è svolta la competizione gastronomica, "Vota lo chef per il Cous Cous Fest” che ha selezionato lo chef che farà parte della squadra italiana che gareggerà alla prossima edizione del Cous Cous Fest.
Ospiti della manifestazione, nonché di un momento dedicato alla presentazione delle località premiate quest’anno da Legambiente con le 5 vele, sono stati i sindaci di Noto, Corrado Valvo, di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo e , ovviamente il Sindaco di San Vito Lo Capo Matteo Rizzo, rappresentanti appunto delle uniche tre località siciliane premiate con il massimo riconoscimento della Guida Blu di Legambiente.
Il Sindaco Lo Schiavo, nel suo intervento, ha parlato della realtà di Salina, della necessità di seguire le vie eco-sostenibili ed eco- compatibili per lo sviluppo economico e turistico locale, ma anche di energie alternative, eolico, solare e fotovoltaico in testa, e soprattutto ha promosso il cosiddetto “modello Salina”, in cui, le bellezze paesaggistiche, l’agricoltura sostenibile e le radicate tradizioni enogastronomiche legate alla pesca tradizionale diventano un veicolo di attrazione di un turismo attento e rispettoso dell’ambiente. L’’isola di Salina si presta benissimo, insomma, a diventare l’emblema della filosofia Slow Food in Sicilia, in quanto integra la vocazione marina a quella agricola ed esalta attraverso i suoi prodotti, l’espressione più vera della biodiversità. Obiettivi che Salina riesce, anno dopo anno, a realizzare attraverso un’attenta cura del territorio, come dimostrano i massimi riconoscimenti di Legambiente degli ultimi tre anni.
Proprio il “modello Salina”sarà uno degli argomenti che saranno trattati durante una manifestazione promossa da Slow Food Valdemone che si terrà a Bruxelles la prima settimana di luglio, durante la quale, saranno promossi e offerti i prodotti tipici di Salina: capperi, vino, la malvasia DOC, ma anche dolci e tutto ciò che caratterizza il “modello Salina”.