(Leonardo Orlando- Gazzetta del sud) Finisce in una bolla di sapone la maxi inchiesta "Eolian Tax" della Guardia di finanza sulla truffa dei falsi ticket per l'ingresso alle isole Eolie di turisti e visitatori stampati in una tipografia di Tropea in Calabria e spacciati per veri allo scopo di truffare l'erario, danneggiando soprattutto il Comune di Lipari beneficiario finale degli introiti.
Su un totale di 25 indagati – tra armatori e comandanti di motonavi siciliane e calabresi – solo 4 persone sono state rinviate a giudizio, tre per truffa aggravata e una per minacce a pubblico ufficiale.
Gli altri 21 imputati accusati di truffa aggravata in concorso ai danni dello Stato e di falso in scritture private sono stati tutti prosciolti da ogni accusa contestata "perchè il fatto non sussiste". La decisione è stata assunta, dopo oltre un anno di schermaglie procedurali, ieri dal Gup Antonino Zappalà che aveva dato una accelerazione al procedimento. Il 25 gennaio del prossimo anno dovranno comparire dinanzi al giudice monocratico di Lipari: Vincenzo Accoranti 48 anni, Francesco Zungri 49 anni e Filippo Niglia 49 anni, tutti di Briatico. Dovrà essere invece citato direttamente a giudizio dalla Procura – così come ha stabilito il giudice – Costantino Comerci 47 anni, anche lui di Briatico, prosciolto dall'accusa di truffa e che dovrà invece rispondere con citazione diretta del reato di minacce a pubblico ufficiale. Non luogo a procedere e conseguente proscioglimento invece per gli altri 21 indagati che sono: Salvatore Taranto 47 anni, Francesco Salamone 48 anni, Davide Taranto 33 anni, tutti di Milazzo; Bartolo Taranto 57 anni di Leni, Maurizio Sciacchitano 42 anni, Domenico Giardina 26 anni, Angelo Beninati 28 anni, tutti di Lipari, Luigi Antonio Genovese 46 anni, Mariano Genovese 41 anni, entrambi di Falcone; Costantino Paviolo 50 anni di Brolo, Samuele Giardina 38 anni di Gioiosa Marea; Giovanni Frisone 37 anni contrada Acqualadroni Messina; Mirco Savadori 31 anni di Cervia, prov. di Ravenna.
Del gruppo degli indagati calabresi prosciolti fanno parte: Antonio Comerci 55 anni, di Briatico; Pasquale Vallone 55, Severino Serrao 62 anni, Gregorio Pisano 31 anni, tutti di Pizzo Calabro, Salvatore La Rosa 49 anni di Tropea, Antonio Sposaro 52 anni di Amantea, Vincenzo Barresi 33 anni di Villa San Giovanni, Giovanbattista Foderaro 73 anni di Lamezia Terme.
Il Comune di Lipari, con il sindaco Mariano Bruno, Commissario straordinario per l'emergenza Eolie, si è costituito parte civile con l'avv. Giuseppe Di Pietro. Il collegio di difesa è strato composto dagli avv. Giuseppe Lo Presti, Fabrizio Formica, Piero Emanuele, Giovanni Randazzo, Diego Lanza, Anna Maria Abbate, Massimo Pugliese, Letterio Arena, Antonella Privitera, Ester Arena, Franco Pizzuto, Giuseppe Bagnato, Giacomo Franzoni, Giuseppe Zanghì.
L'inchiesta della Finanza aveva aveva evidenziato presunti raggiri messi in atto da armatori che non avrebbero versato nelle casse del Comune di Lipari il contributo di un euro fissato con decreto del Governo nazionale per ogni visitatore che durante la stagione estiva sbarca come crocerista nelle isole Eolie.
Dura la battaglia dei difensori che dall'inizio avevano chiesto che fosse specificato il periodo esatto in cui si sarebbero verificati gli episodi di truffa con la consegna ai croceristi dei biglietti falsi, fatto questo respinto e che alla fine hanno ottenuto i prosciolgimenti.