Dovrebbe essere impossibile, invece è accaduto sabato scorso.
A tarda serata, in seguito ad un black out nell'erogazione di energia dovuto al violento fortunale che imperversava sull'isola, l'elipista dove sarebbe dovuto atterrare l'elicottero del 118 chiamato per una emergenza è rimasta al buio.
Il gruppo elettrogeno d'emergenza, così come evidenziato in una lettera inviata dalla locale stazione dei carabinieri al sindaco Mariano Bruno, non è entrato in funzione e, ovviamente, nella pista non c'erano le condizioni per l'atterraggio.
Per la cronaca, Antonio Lo Schiavo “Capellaccio”, l'uomo, per il quale era stato richiesto il soccorso ha perso la vita a seguito ad infarto e, ad onor del vero, secondo quanto emerge dalle testimonianze, anche se l'elicottero era messo nelle condizioni di atterrare non sarebbe cambiato, purtroppo, nulla essendosi verificato il decesso prima dei tempi necessari per l'operazione di arrivo ed atterraggio del velivolo.
Resta, di fatto, il problema. E va risolto nell'immediatezza.
Il sindaco Mariano Bruno, dopo aver contattato il dirigente del IV settore dott. Nico Russo, ci ha dichiarato che quell'elipista non rientra tra quelle la cui manutenzione spetta al comune essendo la stessa affidata ad una società che opera con il servizio di soccorso. Il primo cittadino, comunque, ha dato disposizione, viste anche le problematiche legate alla pubblica incolumità, che si diffidi chi di competenza ad intervenire e nel frattempo si agisca, in sostituzione, per risolvere la problematica.
Da Stromboli, infine, giungono forti richieste di presenza sull'isola sia di personale medico altamente specializzato nelle emergenze così come delle idonee attrezzature. E questo al di là degli interventi posti in essere nel caso del povero Lo Schiavo.