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giovedì 20 gennaio 2011

Quando il "tifoso" non fa il bene della società. L'EDITORIALE

Sapete quando è costato alla Ludica Lipari dover giocare per la squalifica del Monteleone due gare in campo neutro?
"Semplicemente" oltre 2.000 euro tra viaggi, rifocillamento degli atleti, "canone" dei due campi. Oltre, naturalmente, all'handicap di affrontare due gare di campionato al di fuori di quello che "volente o nolente" è il proprio rettangolo di gioco.
Affrontiamo oggi l'argomento poichè è chiaro che quanto accaduto deve fare riflettere e, principalmente, tutti devono sapere che per una squadra che non naviga nell'oro questo è stato sicuramente un brutto colpo. Al quale bisogna sicuramente aggiungere il danno d'immagine per una società additata ovunque per il proprio stile e per la propria correttezza (a volte forse troppa) in campo e fuori.
L'aggressione al direttore di gara (così lo stesso l'ha definita) è indubbio che sia avvenuta al di fuori del rettangolo di gioco, ben lontana dallo stadio... ma tant'è che ha pagato Pantalone....ovvero la Ludica.
Al di là dell'atteggiamento in campo del direttore di gara è chiaro che chi ha compiuto il gesto non ha certo fatto il bene della società liparese. Anzi, lo ribadiamo, ha fortemente toccato sia le finanze che l'immagine societarie.
Il club di Cirino non ha bisogno di "tifosi" che penalizzino ulteriormente la società. Ha solo bisogno di TIFOSI che stiano intorno alla squadra, sollecitandola, incitandola, contribuendo per quanto possibile al mantenimento in vita di una società che, lo dimostrano i fatti, lavora con i giovani e per i giovani.
Motivo per cui sin dalla prossima gara casalinga restino alla porta i "tifosi" esasperati....diano il loro contributo quei "TIFOSI" che vogliono il bene della società. Economico e d'immagine.

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