(Gazzetta del sud) Burrasca in casa Mpa, equilibri da ritrovare nei nuovi assetti della Giunta, malumori e fuga di massa dal Pdl. Il quadro politico a Palazzo dei Leoni, con riflessi anche fuori dalla Provincia, è in continua evoluzione. Andiamo con ordine. Due giorni fa il commissario provinciale dell'Mpa Carmelo Lo Monte aveva attaccato duramente il presidente della Provincia Nanni Ricevuto, accusandolo di atteggiamento ipocrita nella distinzione fatta tra Mpa e Udc, due partiti dalle posizioni politiche identiche ma con conseguenze differenti. Mentre l'Mpa è stato estromesso dalla Giunta, con le revoche degli assessori Daniela Bruno e Gaetano Duca, l'Udc mantiene saldamente le proprie posizioni nell'esecutivo.
La replica di Ricevuto non si è fatta attendere. «Le motivazioni politiche esternate dall'on. Lo Monte – ha dichiarato il presidente della Provincia – dimenticano un aspetto fondamentale dell'attuale dibattito, vale a dire la profonda differenza tra l'odierno confronto politico e le elezioni del 2008. È facile ricordare la collocazione dell'Mpa alle elezioni nazionali, regionali ed amministrative del 2008. In quelle circostanze l'Mpa si presentò ufficialmente come una componente autorevole del centrodestra e nella coalizione di cui faceva parte ottenne il prestigioso ruolo della presidenza della Regione. Tutt'altra storia – ha ribadito invece Ricevuto – la scelta dell'Udc. Il partito di Casini, invece, alle elezioni politiche si schierò in maniera autonoma rispetto al polo di centrodestra, mentre alle regionali ed alle amministrative preferì, coerentemente, presentarsi come alleato della coalizione di centrodestra. Questa collocazione l'Udc, con coerenza, ha continuato a mentenere. Questi – ha concluso Ricevuto – sono fatti non smentibili e su questi fatti il contraddittorio è aperto».
Capitolo chiuso? Difficile. Intanto all'interno dell'Mpa la frattura è totale. Ieri ben trentadue esponenti autonomisti, quelli dell'associazione "Art. 1 – Autonomia e Libertà", con in testa il presidente Alessandro La Cava ed il vice Dino Oteri, si sono autosospesi dal partito, prenendo «le distanze rispetto ad una gestione del movimento che, in sede locale, non ha mai avuto un atteggiamento in linea con le indicazioni dei vertici regionali». Ritenuta «tardiva» la presa di posizione dell'ufficio politico, in un momento «di grande confusione, rappresentati da una classe politica incapace di organizzarsi sul territorio, ma soprattutto incapace di proporre con fermezza i veri temi dell'autonomia».
Polemica anche l'associazione "Autonomie Popolari", di cui fanno parte, tra gli altri, i capigruppo dell'Mpa alla Provincia e al Comune, Roberto Cerreti e Sebastiano Tamà. Loro, insieme ad altri nove firmatari, hanno diramato una nota in cui ringraziano "ironicamente" Ricevuto e il sindaco Buzzanca per essere "riusciti" in un risultato: provocare «un sussulto di orgoglio tra i vertici autonomisti messinesi». Solo con la "cacciata" degli assessori dell'Mpa «il cosiddetto direttorio messinese, di cui sarebbe bello conoscere la composizione, considerato che il partito a Messina risulta commissariato e quindi privo di organi democraticamente individuati, ha inviato ai media ben due comunicati stampa al cospetto dell'assordante silenzio caratterizzante gli ultimi 32 mesi». Ringraziamenti per Raffaele Lombardo, «per aver desistito dal portare avanti l'idea delle primarie nel partito prima ancora della realizzazione di un regolare congresso».
Insomma, l'Mpa è una polveriera. Ma il Pdl sta meglio? Non sembra. Dopo i sette consiglieri provinciali, ben otto amministratori della provincia di Messina hanno infatti deciso di dire addio al partito di Berlusconi, in polemica con la "defenestrazione" di Pio Amadeo dalla giunta provinciale, decisa con l'avallo dei nuovi vertici del partito e dell'ormai ex referente di Amadeo, l'on. Santi Formica. Si tratta di Salvatore Longo (vicesindaco di Cesarò), Giuseppe Di Franco e Maria Lanza (consiglieri comunali di Cesarò), Aldo Virzì (vicesindaco di San Teodoro), Giuseppe Di Blasi (assessore comunale di Pagliara), Pietro Laganà (consigliere comunale di Pagliara), Giovanni Tortorici (consigliere comunale di Spadafora), Dino Romano (consigliere comunale di Valdina), che hanno «scelto di non adattarci alle logiche mediocri e servili che mortificano le volontà elettorali». In questo caos, il Pd stamani alle 10.30 terrà una conferenza stampa. Tema: «crisi politica alla Provincia regionale di Messina»
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