La Seconda Sezione Penale della Cassazione, presieduta da Antonio Esposito, ha confermato la condanna a sette anni di reclusione inflitta in secondo grado a Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia. La sentenza per lui diventa quindi definitiva e rischia ora il carcere. La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di Cuffaro ed ha confermato la tesi dei giudici della Corte d'Appello di Palermo che lo hanno ritenuto responsabile di favoreggiamento nei confronti di Cosa Nostra e di violazione del segreto istruttorio.
DIFESA, SENTENZA CHE DESTA STUPORE "E' una sentenza che desta grande stupore". Questo il commento dell'avvocato Oreste Dominioni, uno dei difensori di Salvatore Cuffaro, dopo la lettura della sentenza della seconda sezione penale della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna dell'ex governatore della Regione Sicilia a 7 anni di reclusione per favoreggiamento di Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio. "La procura generale - ha detto ancora l'avvocato Dominioni - ieri con una requisitoria molto argomentata aveva chiesto l'annullamento con rinvio della condanna escludendo l'aggravante mafiosa".
E CUFFARO VA A COSTITUIRSI A REBIBBIA "Adesso vado a costituirmi a Rebibbia". Lo ha annunciato Salvatore Cuffaro ai giornalisti lasciando la sua abitazione. "Mi appresto a scontare la mia pena - ha ribadito - come è giusto che sia per uno che e' stato condannato con grande fiducia nelle istituzioni che in questa prova ho visto crescere nella cultura. Contento di questo ho trasferito questo messaggio ai miei figli e alla mia famiglia". Ha concluso visibilmente commosso.
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