Lo aveva anticipato davanti alle migliaia di fedeli accorsi a piazza Duomo nella Domenica delle Palme e ieri lo ha ribadito: è il lavoro il tema centrale della Pasqua 2011. L'arcivescovo Calogero La Piana, durante il tradizionale incontro con la stampa, ha voluto anticipare i contenuti del messaggio rivolto alla comunità messinese. Un messaggio di speranza ma anche di monito e preoccupazione per un'emergenza sociale che non sembra trovare vie d'uscita.
«C'è un tarlo pericoloso e nocivo che corrode l'umanità, quello dell'egoismo personale e sociale», sottolinea mons. La Piana e il suo è come un macigno lanciato in uno stagno, un sussulto a scuotere le coscienze assopite o impigrite. Un egoismo che «è la radice di tante sofferenze e molti mali». La riflessione si amplia e non può non toccare le sponde del Mediterraneo a noi vicine, quanto sta accadendo a un passo da casa nostra, «le drammatiche vicende dei Paesi nordafricani e mediorientali, sconfinate distese di devastazione, fughe e morte».
Ma di fronte a noi c'è anche il volto dell'uomo «sfigurato dall'esclusione sociale, dalla piaga della disoccupazione, originaria fonte di povertà di sempre più numerose famiglie, di tanti giovani che hanno perso la voglia di vivere». E la mancanza di lavoro è, a sua volta, causa di «malcontento, frustrazione, fonti diverse di violenza, degrado economico e morale». Ed ecco mons. La Piana tocca il cuore del problema: «Il valore del lavoro, prima che economico, è antropologico; la sua mancanza e negazione si configura come un vero affronto alla dignità della persona umana».
Avvitarsi nella spirale della crisi, senza saperne come uscire, è l'errore più grave che si possa compiere. Oggi è il tempo delle scelte coraggiose, di quella "santa follia" tale da cambiare le sorti di un destino che pare ineluttabile. «Siamo consapevoli di attraversare una crisi complessa e difficile che attenta alle strutture portanti della vita e dello sviluppo sociale – insiste l'arcivescovo – ma, al di là del retorico lamento, non possiamo non denunciare che c'è bisogno di opportunità di lavoro e che la mancanza di occupazione è ormai una vera emergenza sociale, una piaga dalle conseguenze imprevedibili. Ascoltiamo quotidianamente con viva preoccupazione la drammatica situazione di numerosi giovani e di adulti senza lavoro, che rischiano di perderlo o che l'hanno già perduto, la sofferenza di tanti precari e anziani, una situazione sempre più difficile e per molti aspetti esplosiva».
Da qui l'accorato appello «alle forze politiche, imprenditoriali, sindacali, a tutti coloro che sono nella condizione di poter investire e fare qualcosa perché intraprendano iniziative per creare occupazione e dare lavoro. La città di Messina – ribadisce mons. La Piana – deve proseguire nel lodevole impegno di completamento delle infrastrutture e di riorganizzazione dei servizi per garantire qualità di vita ai cittadini e ai visitatori e offrire, allo stesso tempo, nuove opportunità di occupazione e di lavoro». L'arcivescovo cita un esempio, riferendosi al bellissimo plastico del Forte San Salvatore e della stele su cui poggia la statua della Madonnina (opere realizzata da due giovani, Ferrito e Lopiccolo, che continuano l'antica tradizione degli orafi e degli argentieri messinesi), evidenziando come dal turismo e dalla valorizzazione dei beni culturali e ambientali, storico-architettonici e religiosi, possano nascere straordinarie opportunità di sviluppo economico, con la conseguente creazione di posti di lavoro.
L'importante è «non cedere allo sconforto e alla rassegnazione paralizzante» e la Pasqua, che è tempo di speranza e di liberazione, deve servire a riaccendere il fuoco dell'amore dei messinesi per la propria città"
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.