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mercoledì 17 agosto 2011

Al via il Contratto di Sviluppo: le domande dal 29 settembre 2011

Riceviamo dallo Studiotre e pubblichiamo:
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha dato il via ai contratti di sviluppo,che potranno essere stipulati tra una o più imprese e Invitalia, con l’eventuale partecipazione di Amministrazioni Pubbliche interessate.
L’obiettivo principale è favorire l’attrazione di investimenti esteri e la realizzazione di Programmi di sviluppo di rilevanti dimensioni, in particolare nelle aree del Mezzogiorno.
Il Programma di sviluppo oggetto del contratto può essere di tipo industriale, turistico o commerciale.
Si articola in uno o più progetti di investimento e, eventualmente, progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra loro.
Può prevedere anche la realizzazione di funzionali opere infrastrutturali, a totale carico delle risorse pubbliche.
Le aree geografiche interessate sono il mezzogiorno e il resto d’Italia per le PMI.
Il progetto deve prevedere, con esclusione del costo di opere infrastrutturali se previste, investimenti non inferiori a:
- Settore industriale: 30 milioni di euro, ovvero 7,5 milioni di euro qualora tali programmi riguardino esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
- Settore turistico: 22,5milioni di euro;
- Settore commerciale: 30 milioni di euro.

Il Contratto di Sviluppo diventa operativo. Dal 29 settembre 2011 sarà possibile presentare le domande per usufruire del nuovo strumento agevolativo
L'obiettivo e' favorire la realizzazione di investimenti di rilevanti dimensioni per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese, con particolare riferimento alle aree del Mezzogiorno.
Con il varo del contratto di sviluppo il Ministero dello sviluppo economico ha messo in campo un nuovo intervento per rilanciare la strategia di attrazione degli investimenti sul territorio.
Tale strumento intende infatti favorire l’attrazione di investimenti esteri e la realizzazione di progetti di sviluppo d’impresa di rilevanti dimensioni per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese, soprattutto nelle aree svantaggiate e in quelle del Mezzogiorno in particolare.
La disciplina del contratto di sviluppo ricalca sostanzialmente le caratteristiche dei preesistenti contratti di programma e di localizzazione, pur presentando alcune novità rilevanti. Tra queste, spicca l’ampliamento dei settori di intervento. Sono ora ammessi non solo i programmi di investimento industriale, ma anche quelli relativi al settore turistico e del commercio.
Caratteristiche contratto di sviluppo
I contratti di sviluppo hanno ad oggetto la realizzazione su iniziativa di una o più imprese, anche se costituite all’estero  di uno dei seguenti programmi:
1) programma di sviluppo industriale: iniziative imprenditoriali finalizzate alla produzione di beni e/o servizi per la cui realizzazione sono necessari uno o più programmi di investimento ed eventualmente progetti di sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione al processo di produzione dei prodotti finali;
2) programma di sviluppo turistico: iniziative imprenditoriali finalizzate allo sviluppo dell'offerta turistica, attraverso il potenziamento e il miglioramento dell'offerta ricettiva, delle attività integrative e dei servizi di supporto per la cui realizzazione sono necessari uno o più programmi di investimento ed eventualmente progetti di sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione alla definizione dell'offerta turistica del territorio di riferimento;
3) programma di sviluppo commerciale: iniziative imprenditoriali finalizzate allo sviluppo del settore commerciale, attraverso il potenziamento e la qualificazione dell'offerta distributiva su un territorio, per la cui realizzazione sono necessari uno o più programmi di investimento ed eventualmente progetti di sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione alla definizione dell'offerta distributiva del territorio di riferimento.
Il programma di sviluppo potrà prevedere altresì la realizzazione di funzionali opere infrastrutturali. 
In altre parole, attraverso il contratto di sviluppo una o più imprese tra loro collegate – attraverso il cd. soggetto proponente - potranno ottenere il finanziamento dei progetti di investimento nei settori dell’industria, del commercio e del turismo, nonché dei progetti di sviluppo sperimentale e della realizzazione di infrastrutture materiali e immateriali.
Dimensione minima degli investimenti
Durata progetti
I progetti dovranno essere avviati successivamente alla presentazione dell'istanza. Per avvio del progetto si intende la data del primo titolo di spesa ammissibile. Il programma di sviluppo dovrà essere concluso entro 48 mesi dalla presentazione dell'istanza, ovvero entro un termine più breve, qualora reso necessario dalla normativa di riferimento, in caso di cofinanziamento con risorse comunitarie.
Le agevolazioni
Le agevolazioni per i Programmi di sviluppo (articolati in progetti di investimento ed eventuali progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale) sono concesse sotto forma di contributo in conto impianti, contributo alla spesa, contributo in conto interessi, finanziamento agevolato (nella misura massima del 25% delle spese ammissibili).
La loro misura è definita in termini di intensità massime (in ESL) rispetto ai costi agevolabili.

*In tali progetti, la parte di sviluppo sperimentale deve essere, in termini di costi agevolabili, prevalente rispetto a quella di ricerca industriale.
**Solo grandi imprese con un numero di dipendenti inferiore a 750 e/o con un fatturato inferiore a 200 milioni di euro (cosiddette “imprese intermedie”).
Le agevolazioni possono essere erogate anche a fronte di investimenti realizzati con il sistema della locazione finanziaria (leasing).
I soggetti beneficiari sono chiamati in ogni caso ad apportare un contributo finanziario pari almeno al 25% del totale delle spese ammissibili.
I progetti relativi ad investimenti
Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi volti:
- alla realizzazione di nuove unità produttive;
- all’ampliamento di unità produttive esistenti;
- alla diversificazione della produzione di un'unità produttiva in nuovi prodotti aggiuntivi;
- al cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un'unità produttiva esistente.
 Sono agevolabili le spese sostenute per: suolo aziendale e sue sistemazioni; opere murarie e assimilate; infrastrutture specifiche aziendali: macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, compresi quelli necessari all'attività amministrativa dell'impresa, ed esclusi quelli relativi all'attività di rappresentanza (per il settore dei trasporti sono escluse le spese relative all'acquisto di mezzi e attrezzature di trasporto); programmi informatici; brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. Per le sole PMI, risultano altresì ammissibili le spese per consulenze connesse al progetto d'investimento, nella misura massima del 4% dell'importo complessivo per ciascun progetto d'investimento.
Progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
Risultano agevolabili i progetti di sviluppo sperimentale che possono prevedano anche attività non preponderanti (in termini di costi agevolabili) di ricerca industriale.
Sono agevolabili i costi riguardanti il personale, gli strumenti e le attrezzature di nuova acquisizione, i servizi di consulenza e altri servizi utilizzati per l'attività progettuale, le spese generali imputabili al progetto di ricerca e sviluppo, i materiali utilizzati

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