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martedì 9 agosto 2011

Comune& archetti diffusori (di Aldo Natoli)

(Aldo Natoli) Considerato il proliferare degli “archetti diffusori” nei vari vicoli di Lipari ed i commenti non tutti positivi dei cittadini, possiamo affermare che questo Sindaco, prossimo allo scadere del suo mandato, non potendo annoverare realizzazioni di rilievo, vuole essere ricordato come il Sindaco dei “diffusori” e delle “divisioni” perché questo è lo stato d’animo che si è venuto a creare nella cittadinanza. Voler favorire la politica degli sbarramenti “a richiesta” anzichè quella dei divieti e dei controlli non può consentirci una valutazione diversa. Ma se l’iniziativa dell’Amministrazione è finalizzata a far dormire sonni tranquilli agli abitanti dei vicoli, residenti e turisti, è senz’altro lodevole, semprechè vengano realizzati degli appositi parcheggi sulle strade che cinturano il centro storico è che, come ribadito dall’operatrice turistica  Nunzia  Cincotta vengano chiusi tutti i vicoli  del centro abitato ed i relativi accessi, garantendo naturalmente il regolare ed autonomo transito ai disabili fissato dalla Legge in un metro, che in atto non si riscontra: Vico Salso cm.76; Vico Sparviero cm.75; Vico S.Antonio  cm.80; Vico Scudo cm.90.
Personalmente ritengo che anziché far diventare i vicoli dei “pollai” fornendo una  cattiva immagine ai molteplici visitatori, sarebbe più produttivo riqualificarli. I nostri vicoli sono una rara testimonianza storica dell’architettura tipica dell’abitato dell’isola. Il transito dei motorini sicuramente disturba, ma disturbano in ugual misura gli infissi in alluminio, che pur se vietati nessuno rileva, i colori variopinti della facciate dei fabbricati ed i materiali depositati. Ed allora perché non ridare la vitalità di un tempo a queste stradine che hanno interessato i “Grandi Viaggiatori dell’800”, favorendo l’apertura di attività commerciali con agevolazioni ed incentivi. Immaginiamoci “u strittu luongu” (Vico Selinunte), un tempo sede del teatro comunale,  ed i vicoli adiacenti, con negozi, botteghe artigianali, mostre,  bar, attività  ricettive  e luminarie. Sarebbe il modo più giusto per vietare il transito ai motorini e dissuadere eventuali trasgressori, per  dare decoro ai vicoli e  per fare turismo.

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