In tanti la ricordano come "infermiera nella corsia dei militari" e "dottoressa che ci sta col colonnello". Stavolta, però, la corsia è quella di un ospedale "vero", il Papardo di Messina. E veri sono pure gli infermieri e i medici, che hanno curato come meglio non avrebbero potuto fare Nadia Cassini, vera e propria icona sexy della commedia all'italiana degli anni a cavallo tra i '70 e gli '80, gli anni in cui si rideva della comicità di Lino Banfi ed Alvaro Vitali e ci si stropicciava gli occhi grazie alla bellezza travolgente dell'attrice di Woodstock, al secolo Gianna Lou Müller, per tutti Nadia Cassini. Protagonista di una brutta avventura avvenuta venerdì sera. Nadia era in vacanza da due settimane a Stromboli e insieme al compagno stava godendo di un'altra bellezza straordinaria, quella della "selvaggia" Ginostra. Selvaggia, anche troppo. Perché le pessime condizioni di quella che a fatica si può definire strada, forse mulattiera, hanno giocato un brutto scherzo a Nadia. «Il sentiero non era illuminato, ricordo solo rocce, spuntoni e pietre. E poi lo strapiombo», ci racconta dal letto dell'ospedale Papardo, dove è stata trasportata in seguito alla brutta caduta che le ha provocato diverse ecchimosi. Il danno maggiore lo ha subito alle labbra, per questo è stata operata sabato nel reparto di chirurgia plastica. Intervento perfettamente riuscito, «qui avete l'eccellenza», afferma entusiasta il compagno. «Credevo di morire», aggiunge Nadia, con quel suo accento straniero che forse le avrà chiuso alcune porte, nel "severo" show-business della televisione italiana, ma che rende "Gianna" sensuale come trent'anni fa, quando faceva quasi scandalo per ciò che oggi è la normalità di tutti i giorni.
Per Nadia, nel cui sangue scorre un po' di Sicilia (il nonno paterno, Gianni Noto, era un isolano doc), è stato come rivivere un incubo. Quello che alla fine degli anni '80, per un'altra caduta, avvenuta ad Acapulco, la costrinse ad un altro intervento chirurgico, che andò storto. Stavolta, invece, la disavventura ha avuto un lieto fine. Nadia oggi è serena e può vivere la sua nuova bellezza di splendida sessantenne, forse meno appariscente del sogno erotico dell'Italia degli anni '80, certamente più viva che mai.
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