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martedì 6 settembre 2011

Sanità. Sindacati in fermento. Anche per il futuro dell'ospedale di Lipari

Una forte preoccupazione per il futuro della sanità messinese. Ad esprimerla le federazioni del pubblico impiego e dei medici di Cisl e Uil, che hanno inviato ieri una lunga nota al presidente della Regione Raffaele Lombardo, all'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo e al presidente della VI Commissione Sanità Giuseppe Laccoto, a seguito delle voci che circolano con insistenza da settimane sul probabile commissariamento dell'Asp 5 di Messina.
«L'azienda – scrivono Calogero Emanuele e Gianplacido De Luca della Cisl, Giuseppe Calapai e Mario Capitano della Uil – fornisce giustificazioni contabili secondo le quali non solo non avrebbe sforato il bilancio ma avrebbe raggiunto gli obiettivi fissati. Se così è non si riesce a comprendere l'accanimento da parte dell'assessorato regionale nei confronti dell'Asp di Messina».
A preoccupare i sindacati sono poi soprattutto le voci di smantellamento degli ospedali di Mistretta e Lipari e di riconversioni in Pta dei presidi ospedalieri di S. Agata Militello e di Barcellona.
«Forse – continuano i rappresentanti sindacali – sarà il nuovo commissario a liquidare la sanità in queste realtà? Tali eventuali smantellamenti o riconversioni – continuano –, ridurrebbero drasticamente il diritto alla salute dei cittadini residenti in quelle zone, già fortemente penalizzati dal basso indice dei posti letto per abitanti, costringendoli a migrazioni forzate con i gravissimi disagi facilmente immaginabili».
Cisl e Uil sono pronte a mobilitarsi, nel caso in cui le voci dovessero tradursi in fatti concreti, e nella protesta verranno coinvolti i cittadini-utenti, così come peraltro avvenuto per l'ospedale Piemonte, già destinato a diventare un semplice pronto soccorso cittadino.
«Non vogliamo immaginare – affermano ancora Emanuele, De Luca, Calapai e Capitano – che le logiche politiche abbiano preso il sopravvento sui genuini diritti dei cittadini messinesi a cui già sono state scippate risorse importanti specie per il settore della riabilitazione a favore di altre provincie siciliane».
Cisl e Uil chiedono, nel caso di accertate gravi inadempienze del management dell'Asp di Messina, di nominare non un commissario, che avrebbe solo il sapore di un commissario liquidatore, ma un direttore generale che possa gestire l'Asp nel rispetto delle regole e delle corrette relazioni sindacali, garantendo il pieno diritto alla salute della popolazione messinese ricadente sul territorio dell'Asp.

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