Gazzetta del Su
LIPARI- La Funzione pubblica della Cgil Sicilia interviene sul caso sanitario di Lipari dove una donna all'ottavo mese di gravidanza ha perso il figlio per l'assenza di un presidio ospedaliero in grado di assisterla sull'isola. In una nota congiunta, il segretario generale di Fp Cgil Sicilia, Michele Palazzotto, insieme con la la segretaria regionale del comparto, Caterina Tusa, e al segretario regionale di Fp Cgil Medici, Renato Costa, replicano alle affermazioni dell'assessore alla Sanità, Massimo Russo.
«Crediamo scorretto – scrivono – speculare su una triste vicenda come quella accaduta a Lipari di una mamma che ha perso il suo bambino. Non vogliamo neanche affermare con certezza che se non fosse stato chiuso il punto nascita il bambino si sarebbe salvato, ma non possiamo certamente accettare che l'Assessore alla sanità definisca l'episodio come esempio di buona sanità».
Secondo i tre dirigenti sindacali, «parlare di buona sanità in una vicenda come questa dimostra ancora una volta come divergono le nostre opinioni da quelle dell'assessore su cosa si intende per buona sanità. Noi crediamo pericoloso abbassare i livelli di assistenza perché indubbiamente diminuiscono le tutele, specie quando (insistiamo) il territorio e la rete dell'emergenza risultano ancora non adeguate alle reali necessità sanitarie. Forse un po' più di umiltà, una maggiore predisposizione ad ascoltare le critiche costruttive sarebbero servite in questo spiacevole caso».
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