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sabato 22 dicembre 2012

ARDIZZONE: “EVITARE IL DEFAULT DEI COMUNI O RISCHIA LA REGIONE”

Tagli, trasparenza e impegno: buoni propositi per l’anno nuovo? Non proprio. Il presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone,  l’impegno lo prende per il 31 dicembre, giorno in cui dovranno essere pronte le proroghe per i precari (la discussione in Aula del ddl è prevista per lunedì), l’esercizio finanziario e l’adeguamento al ‘decreto Monti’ sui tagli ai costi della politica.
“Ho già concordato con gli uffici e la segreteria generale – ha annunciato Ardizzone – i tagli alle indennità di funzione. Poi verrà tutto il resto, a cominciare dai tagli ai fondi destinati ai gruppi”, che dovrebbero prevedere un massimo di cinque mila euro annui per deputato, a fronte dei tre mila mensili che i parlamentari hanno, invece, ricevuto fino a questo momento.
Tutti provvedimenti che dovranno passare al vaglio del voto di Sala d’Ercole, ed è  lì che i nodi verranno al pettine. Ma il presidente dell’Ars non sembra preoccupato: “Tutti – ha detto – abbiamo la consapevolezza che i tempi sono cambiati. Non faccio demagogia, ma se ci contestano i costi della politica è perché finora non c’è stata una buona politica”. E se ci saranno maldipancia, poco importa. “Cambino medicine, io non sono un medico, sono presidente di un’Assemblea in cui non esiste una maggioranza, ma tre minoranze. La consapevolezza dei problemi esistenti dovrebbe farci cambiare,perché se non si votano i singoli provvedimenti non si va da nessuna parte. La gente ha aspettative”.
La prima delle quali riguarda l’emergenza di comuni ed enti locali, dove molti dipendenti non percepiscono lo stipendio da mesi. “Andranno fatte scelte impopolari – ha detto Ardizzone -, ma senza macelleria sociale. Altrimenti non arriviamo a fine anno”.
“La prima emergenza e’ quella di garantire i trasferimenti agli enti locali. Ci sono alcuni enti che sfiorano il dissesto finanziario, piccoli e grandi Comuni. Se iniziano ad andare in default i Comuni si scatenera’ un effetto domino che coinvolgera’ anche l’ente Regione”.
E all’incontro con la stampa si è parlato anche di tabella H, cioè i fondi per enti o associazioni. Ardizzone si è detto “poco convinto” di alcune voci, ma si è anche dichiarato contrario ai tagli indiscriminati, ad esempio, alle associazioni per sordomuti e non vedenti. Poi la cultura, che “va incentivata”.
Comincia, quindi, una “nuova epoca”, e il decreto Monti sarà il punto di riferimento per un “riassetto complessivo dei costi della politica e delle istituzioni”. Nel quadro di una crisi che ha investito soprattutto i settori più deboli della società il buon esempio, insomma, deve arrivare proprio da casa nostra, da quello che è stato definito “il parlamento che costa di più”: una bella responsabilità

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