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venerdì 21 marzo 2014

MESSINA Corsi d'oro, sequestri per 5 milioni. A Genovese e consorte sequestrati circa 954 mila euro

Eseguiti i sequestri delle somme ritenute guadagnate illecitamente, nei confronti delle persone indagate e di enti coinvolti nell’operazione di Polizia e Guardia di Finanza sulla formazione professionale. Il provvedimento del Gip è stato notificato ad oltre 30 istituti di credito dove gli indagati hanno la disponibilità di circa 120 conti correnti.




Il sequestro, disposto dal Gip Giovanni De Marco, riguarda somme custodite sui conti correnti intestati non solo ai soggetti destinatari delle misure restrittive, ma anche alle altre persone coinvolte nell’operazione e società oggetto delle indagini. Poco più di cinque milioni di euro il totale dell’importo fino sotto sequestro a seguito della notifica giunta ad oltre 30 istituto di credito. 
Al deputato nazionale del partito democratico, Francantonio Genovese, la somma più elevata tra quelle sequestrate, 733.659 euro. Alla moglie, Chiara Schirò, che risulta titolare di 10 conti correnti, sequestrati poco meno di 120 mila euro.
333 mila euro, invece, l’importo che riguarda Roberto Giunta, una della quattro persone arrestate e poste ai domiciliari due giorni fa. Per Elio Sauta, presidente dell’Aram, invece, disposto il sequestro di 681 mila euro. Somme per quasi 75 mila euro sono state sequestrate a Giovanna Schirò cognata di Genovese
E poi: 307 mila euro la cifra bloccata dai conti del commercialista Stefano Galletti, anche lui tra i quattro finiti ai domiciliari. 354 mila euro a Giuseppina Pozzi, e poco più di 94 mila a Concetta Cannavò, titolare di rapporto con 10 istituti bancari.
Ingente la somma sequestrata a Natale Lo Presti, 661.350 euro.
20 mila euro, invece a Graziella Feliciotto, moglie di elio Sauta.
Destinatari di un sequestro di 53 mila euro ciascuno sono i fratelli Melino e Natale Capone.
Quindi Orazio De Gregorio nei cui confronti la misura ammonta a 71.250 euro, il deputato regionale del Pd e cognato di Genovese Francesco Rinaldi per un importo di quasi 82 mila euro e Salvatore Natoli per il quale il Gip ha disposto il sequestro di 307 mila euro.
Quattro, invece, le società secondo l’accusa, utilizzate per far lievitare i costi della formazione professionale poi rimborsati dalla regione siciliana.
CENTRO SERVIZI 2000 S.r.l., per 235.424 euro; SICILIA SERVICE S.r.l., per 307.000 euro; NA.PI. SERVICE S.r.l. per la quale il sequestro ammonta a 354.350 euro e CALESERVICE S.r.l. per 235.424 euro.

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