Pubblichiamo una riflessione di Pietro Lo Cascio pubblicata sulla pagina fb de "La Sinistra eoliana":
Non se ne sarà accorto nessuno, a parte gli studenti rimasti a casa, ma oggi si festeggia l'anniversario dell'autonomia siciliana. lasciando stare come sia nata e cosa abbia prodotto, nel tempo, questa splendida invenzione, oggi mi soffermo a riflettere su cosa dovremmo festeggiare. una regione autonoma che ci manda all'expo in un padiglione dove piove e del quale nessuno conosce l'esistenza (mancano i cartelli), lo staff tecnico non sa fare girare un ppt sullo schermo, i cuochi si devono comprare gli ingredienti, il folk i biglietti di ingresso e roba del genere, e tutto questo a fronte di fior di esperti, dirigenti e funzionari lautamente retribuiti e in trasferta per settimane a spese dei contribuenti. ma fosse solo questo, sarebbe folclore. una regione autonoma che tira la corda finché non saltano i trasporti marittimi, e poi si siede al tavolo e liquida l'80% del dovuto come se nulla fosse accaduto, e allora ti chiedi ma perché mai non si accordavano prima invece di seminare il panico tra i tour operator e creare disagi inutili alla gente. una regione che non paga la società che gestisce il dissalatore e noi da mesi stiamo a contare le gocce che escono dal rubinetto, quando escono. una regione autonoma che continua a riempire le casse della sanità privata ma ripropone in un decreto il taglio del punto nascita, nonostante il suo presidente avesse assunto precisi impegni in campagna elettorale. ma io mi chiedo: che cosa c'è da festeggiare, in questa autonomia? i consiglieri regionali che si fanno chiamare deputati e si fottono lo stipendio equiparato a quello dei senatori? i 12000 dipendenti, numero che al confronto fa impallidire quello dello staff complessivo in forza alla casa bianca? i 3000 dirigenti che prendono stipendi da favola e sono maestri dell'arte di svicolare dalle proprie responsabilità? le astuzie bizantine con le quali le leggi dello stato vengono lasciate a stabulare nell'attesa che qualcuno si decida a recepirle con leggi regionali, spesso finalizzate a stravolgerne il senso. ma quanto anacronistico, inutile, ridicolo, offensivo, suona - oggi - questo sciagurato carrozzone dell'autonomia?
Pietro Lo Cascio
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