Non era mia intenzione dare lezioni al Sindaco che è, per natura, nato “mparato” e corredato da una buona dose di arroganza che lo rende, per queste sue qualità, amato dai suoi elettori.
A me sembra che qui, lo stesso, voglia immedesimarsi nel manzoniano ruolo dell’”azzeccagarbugli”, mischiando le carte e rendendo incomprensibile ai più il vero nocciolo del problema.
E allora provo a riassumere i fatti in modo cronologico.
Il sottoscritto all’inizio di aprile 2014, esprime al Dott. Giacomantonio (allora portavoce del Sindaco) e al Presidente Sabatini, la propria volontà di agire nella direzione di far cancellare le Eolie dalla lista dei luoghi di confino delineandone le tappe:
1) Dotare il comune dell’appellativo di “ Comune antimafia” –operazione estesa ad altri comuni della Sicilia in corso di approvazione
2) Iniziare una campagna di “raccolta firme” da allegare alla nostra richiesta.
3) Creare un pool di “comuni antimafia” che ci aiutassero a far pressione, affinchè si raggiungesse l’obiettivo.
Mi premetto anche di ricordare al Presidente, che il raggiungimento di tale obiettivo avrebbe dato lustro futuro ad una amministrazione che di luce ne emanava pochina.
E’ lo stesso Presidente del Consiglio che mi prega di elaborare le bozze e di inviargliele poiché avrebbe fatto in modo di sottoporle al Consiglio Comunale nell’imminente riunione del 21 aprile ( sempre 2014).
Preparo due bozze distinte di delibere:
1) una “sindacale” consistente in un “Codice etico”, atto basato sul testo predisposto dalla Associazione “Avvisopubblico” la “CartadiPisa” che doveva essere accettato e firmato dal Sindaco (se ne aveva voglia);
2) una “consiliare” - Adesione all’Accordo di programma quadro “Carlo Alberto dalla Chiesa” e al “Protocollo di Legalità”. Aggiunta al Logo di “Comune antimafia” e approvazione del codice etico.
Le due delibere erano indipendenti ma, qualcuno, per errore o volutamente, ha voluto “mischiare le carte”; le ha unite come fosse un unico documento, facendone un pot-pourri e rendendo ambigue le competenze dei signatari.
Qualcuno ha –anche- ricordato durante il Consiglio Comunale del 12 del mese di ottobre 2015 che l’adesione alla “Carta di Pisa”vincolava direttamente il Sindaco, gli assessori e gli amministratori legati al Sindaco…i quali si impegnavano preventivamente a rispettarne i codici.
I consiglieri comunali potevano aderire volontariamente al codice mediante sottoscrizione pubblica in occasione del primo consiglio comunale utile, impegnandosi così all’adempimento delle sue disposizioni.
Quindi nessun conflitto di competenze era ipotizzabile visto la chiarezza degli esposti e la libertà per ogni amministratore di aderire personalmente ed individualmente alla “Carta di Pisa”.
Tornando al Sindaco, non ritengo di essere stato poco serio ne offensivo, mi sono limitato a raccontare i fatti.
Questa amministrazione avrà anche fatto cose importanti per il controllo del territorio ma questo non va nella direzione voluta: “Cancellare le Eolie dalla lista dei luoghi di confino”.
Si adoperi in tal senso colui che, volente o nolente, è anche il mio Sindaco, eletto per mandato popolare e obbligato, per il ruolo che ricopre (cioè quello di rappresentante del popolo eoliano) ad ascoltare me come tutti coloro che danno del proprio per migliorare le condizioni di vivibilità del proprio paese e allora si, avrà il mio plauso, la mia considerazione e chissà…forse anche la mia amicizia.
A me sembra che qui, lo stesso, voglia immedesimarsi nel manzoniano ruolo dell’”azzeccagarbugli”, mischiando le carte e rendendo incomprensibile ai più il vero nocciolo del problema.
E allora provo a riassumere i fatti in modo cronologico.
Il sottoscritto all’inizio di aprile 2014, esprime al Dott. Giacomantonio (allora portavoce del Sindaco) e al Presidente Sabatini, la propria volontà di agire nella direzione di far cancellare le Eolie dalla lista dei luoghi di confino delineandone le tappe:
1) Dotare il comune dell’appellativo di “ Comune antimafia” –operazione estesa ad altri comuni della Sicilia in corso di approvazione
2) Iniziare una campagna di “raccolta firme” da allegare alla nostra richiesta.
3) Creare un pool di “comuni antimafia” che ci aiutassero a far pressione, affinchè si raggiungesse l’obiettivo.
Mi premetto anche di ricordare al Presidente, che il raggiungimento di tale obiettivo avrebbe dato lustro futuro ad una amministrazione che di luce ne emanava pochina.
E’ lo stesso Presidente del Consiglio che mi prega di elaborare le bozze e di inviargliele poiché avrebbe fatto in modo di sottoporle al Consiglio Comunale nell’imminente riunione del 21 aprile ( sempre 2014).
Preparo due bozze distinte di delibere:
1) una “sindacale” consistente in un “Codice etico”, atto basato sul testo predisposto dalla Associazione “Avvisopubblico” la “CartadiPisa” che doveva essere accettato e firmato dal Sindaco (se ne aveva voglia);
2) una “consiliare” - Adesione all’Accordo di programma quadro “Carlo Alberto dalla Chiesa” e al “Protocollo di Legalità”. Aggiunta al Logo di “Comune antimafia” e approvazione del codice etico.
Le due delibere erano indipendenti ma, qualcuno, per errore o volutamente, ha voluto “mischiare le carte”; le ha unite come fosse un unico documento, facendone un pot-pourri e rendendo ambigue le competenze dei signatari.
Qualcuno ha –anche- ricordato durante il Consiglio Comunale del 12 del mese di ottobre 2015 che l’adesione alla “Carta di Pisa”vincolava direttamente il Sindaco, gli assessori e gli amministratori legati al Sindaco…i quali si impegnavano preventivamente a rispettarne i codici.
I consiglieri comunali potevano aderire volontariamente al codice mediante sottoscrizione pubblica in occasione del primo consiglio comunale utile, impegnandosi così all’adempimento delle sue disposizioni.
Quindi nessun conflitto di competenze era ipotizzabile visto la chiarezza degli esposti e la libertà per ogni amministratore di aderire personalmente ed individualmente alla “Carta di Pisa”.
Tornando al Sindaco, non ritengo di essere stato poco serio ne offensivo, mi sono limitato a raccontare i fatti.
Questa amministrazione avrà anche fatto cose importanti per il controllo del territorio ma questo non va nella direzione voluta: “Cancellare le Eolie dalla lista dei luoghi di confino”.
Si adoperi in tal senso colui che, volente o nolente, è anche il mio Sindaco, eletto per mandato popolare e obbligato, per il ruolo che ricopre (cioè quello di rappresentante del popolo eoliano) ad ascoltare me come tutti coloro che danno del proprio per migliorare le condizioni di vivibilità del proprio paese e allora si, avrà il mio plauso, la mia considerazione e chissà…forse anche la mia amicizia.
Piero Roux
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