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martedì 13 settembre 2016

ACCORDI INTEGRATIVI NON DEFINITI NEI COMUNI DELLA PROVINCIA, LA CISL FP DIFFIDA GLI ENTI E SI RIVOLGE ALLA CORTE DEI CONTI E ALLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO

La mancata definizione degli accordi integrativi decentrati è l’oggetto della diffida che la Cisl Funzione Pubblica ha inviato a tutti i Comuni della provincia di Messina e per conoscenza alla Corte dei Conti denunciando le «forti criticità, ritardi, omissioni e inadempimenti che si perpetuano in moltissimi casi dal 2010 ad oggi a causa della mancata costituzione dei fondi, della mancata convocazione della delegazione trattante, del mancato adeguamento dei contratti integrativi, dell’utilizzo improprio delle risorse, del finanziamento dei progetti in assenza di contrattazione, del mancato rispetto di ogni tipo di relazione sindacale e del mancato rispetto delle norme sulla trasparenza ed anticorruzione».
«Purtroppo – scrive il segretario provinciale della Cisl Funzione Pubblica, Calogero Emanuele - sono criticità che compromettono ogni tipo di relazione sindacale e soprattutto hanno procurato un danno incalcolabile ai lavoratori che non percepiscono le dovute indennità, per prestazioni rese, in alcuni casi sin dal 2010, malgrado i solleciti e le diffide di parte sindacale».
La Cisl Fp, quindi, ha intimato le Amministrazioni inadempienti a procedere speditamente all’apertura dei tavoli di contrattazione e concludere le fasi della contrattazione «in quanto è impensabile che si debbano accumulare ulteriori ritardi rispetto agli integrativi pregressi e che costringerebbero il Sindacato ad attivare altre procedure di tutela già avviate per i casi più gravi».
La federazione del Pubblico Impiego della Cisl si rivolge anche alla Ragioneria Generale dello Stato e alla Corte dei Conti affinché assumano le necessarie risoluzioni «provvedendo anche alla messa in mora degli Enti soprattutto per le inadempienze perpetrate con riferimento al rispetto della normativa vigente in materia di verifica, controllo, gestione e trasparenza della Pubblica Amministrazione che a nostro giudizio rasentano profili di illegittimità e antisindacalità sanzionabili».

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