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venerdì 2 dicembre 2016

Martina Caruso di Salina è la "Migliore Chef Donna" secondo Identità Golose (da leisi.it)

Una giovane e talentuosa ragazza siciliana si è aggiudicata il premio “Acqua Panna S. Pellegrino per la migliore Chef Donna” di Identità Golose. Martina Caruso è al timone del rinomato Ristorante dell’Hotel Signum, una struttura da sogno nell’isola di Salina.
Martina Caruso, Chef del Ristorante Signum.
Martina Caruso, Chef del Ristorante Signum.
Un grandissimo onore per Martina e per l’intera Sicilia. È stata da poco presentata a Milano la Guida 2017 di Identità Golose e la giovane Chef è stata premiata con questo importante riconoscimento che la proclama migliore chef donna. Martina Caruso è una ragazza dinamica, piena di idee oltre che di talento e noi abbiamo cercato di rubarle un momento tra i suoi tanti impegni per conoscerla meglio. La ringraziamo per la disponibilità nonostante sia in viaggio per un altro continente, ma non vogliamo svelarvi altro e vi invitiamo a leggere l’intervista.
Prima di essere Chef, Martina è una donna. Come ti descriveresti in breve?
“Sì. Sono donna, sono giovane e sono felice di quello che faccio. Mi piace molto il luogo da cui provengo e vivo per la maggior parte del tempo. Salina. Sono una persona determinata ma amo divertirmi e sorridere. Sono molto legata alla mia famiglia e alle persone a me care. Si cresce sempre e si matura, ecco io spero di farlo bene…”.
Quello dello Chef è un mestiere generalmente associato ad un uomo, anche se ultimamente si sentono sempre più nomi femminili, tu ti sei distinta tra loro, al punto da ricevere un riconoscimento. Te lo aspettavi? Cosa hai provato?
“Sì, lo Chef è un mestiere generalmente maschile ma sempre più donne si avvicinano a questo lavoro con ottimi risultati. Poi non ci scordiamo che molto spesso dietro un grande chef c’è una grande donna, spesso una mamma o una nonna che ha cucinato per lui da bambino. Le donne e la cucina sono da sempre molto molto vicine. Nella ristorazione ci sono molte donne chef che ammiro tanto. I riconoscimenti sono arrivati dopo impegno e duro lavoro. Se la mia cucina è piaciuta, ed in generale piace il lavoro che stiamo facendo al Signum, io ne sono  felicissima. Le emozioni sono state tante e ringrazio tutte le persone che hanno creduto in me. Questo è solo un punto di partenza e non di arrivo. Non bisogna sedersi sugli allori ma continuare a lavorare sempre con maggiore entusiasmo e determinazione”.
Fusillone con fiore sicano, sgombro affumicato, pomodoro e mela.
Fusillone con fiore sicano, sgombro affumicato, pomodoro e mela                                                   

Il “Signum” è una meravigliosa e rinomata realtà dell’isola di Salina e la sua cucina ti vede protagonista. Che tipo di ristorazione ti piace portare in tavola? Cosa prediligi per i tuoi clienti?
“Cerco di valorizzare la materia prima. La mia è una cucina che parla mediterraneo, che vuole essere fresca e apparentemente semplice. Mi piace imparare tecniche nuove e sperimentare ma cercando di mettere tutto questo a favore del gusto. Utilizzo molti prodotti del luogo come pesce verdura e frutta ma non potrei fare a meno di diversi prodotti siciliani e italiani. La mia è una terra eccezionale che vuole solo essere cucinata. Attenzione a volte sento l’esigenza di utilizzare ingredienti come zenzero, pepe nero di sarawak, cumino, salsa di soia. Insomma la mia cucina non vuole avere dei limiti, la lascio libera di viaggiare”.
Gambero Rosso di Salina, Ricotta di Vulcano, H2O di Pomodoro
Gambero Rosso di Salina, Ricotta di Vulcano, H2O di Pomodoro


Quali sono i tuoi prossimi obiettivi dopo questo prestigioso riconoscimento?
“Dopo un importante evento con le Soste di Ulisse a Palermo, mi preparo per partire a giorni per il Perù. Ho avuto la fortuna di vincere una borsa di studio presso un importante ristorante a Lima: Malabar dello chef Pedro Miguel Schiaffino. Mi fermerò un mese e già so che sarà un’esperienza elettrizzante. Poi… Vi racconterò come è andata. Da Marzo sarò di nuovo al timone del Signum per organizzare la prossima stagione. Evviva, non vedo l’ora.”

Foto di copertina by Barbara Santoro.

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